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Nel Totoleone sale Green Border, poi Lanthimos e Garrone

Nel Totoleone sale Green Border, poi Lanthimos e Garrone

In pole fra gli attori Emma Stone, Mullighan, Cooper e Rogowski

08 settembre 2023

Francesco Gallo

ANSACheck

80th Venice Film Festival - RIPRODUZIONE RISERVATA

80th Venice Film Festival - RIPRODUZIONE RISERVATA
80th Venice Film Festival - RIPRODUZIONE RISERVATA

Povere Creature!, Dogman, Green Border e, per l'Italia, Io capitano ed Enea. Nulla è cambiato nel TotoLeone alla vigilia del gran finale, almeno per le teste di serie di questa ottantesima edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica che si chiude sabato, tranne per un particolare non da poco.

Le quotazioni di The Green Border di Agnieszka Holland sono salite parecchio dopo l'attacco da parte di due ministri polacchi che contestano la sua lettura di ciò che accade al confine tra Polonia e Bielorussia. Ovvero il 'confine verde' di cui a cui fa riferimento il titolo, una terra di nessuno dove i migranti vengono sfruttati, percossi, abbandonati e soprattutto rimbalzati da una parte all'altra.La descrizione delle guardie di frontiera polacche fatta dalla regista ha fortemente irritato  il ministro dell'Interno di Varsavia, Mariusz Kaminski, dopo che lunedì era stato quello della Giustizia, Zbigniew Ziobro, a paragonare The Green Border alla propaganda nazista.

C'è chi al Lido afferma che questo potrebbe danneggiare anche Io capitano di Matteo Garrone perché parla dello stesso tema, ma è sbagliato pensarlo: sono due film totalmente diversi e il regista romano resta, tra gli italiani, ancora il più papabile. Se invece questa accusa alla regista polacca non dovesse pesare sul giudizio della giuria, Povere creature! di Lanthimos sarebbe sempre il film da battere con l'amletica decisione da prendere: premiare il film o la sua protagonista Emma Stone nei panni di Bella Baxter, bellissimo innesto tra un corpo giovane e desideroso di piacere e un cervello da neonato spinto naturalmente verso i suoi impulsi/bisogni.

Dogman di Luc Besson resta comunque sempre in pole position anche per la Coppa Volpi all'eclettico e luciferino Caleb Landry Jones, dopo che Lubo di Giorgio Diritti non sembra, almeno sulla carta, aver cambiato le cose tranne per l'interpretazione di Franz Rogowski.

Sempre per quanto riguarda l'Italia, è Enea di Pietro Castellitto, per freschezza e autorialità, che potrebbe aspirare, insieme a Garrone, a un meritato premio nella parte alta della classifica.

Potrebbero poi trovare spazio nel Palmares un film come Maestro di Bradley Cooper, biopic su Leonard Bernstein. In corsa per la Coppa Volpi lo stesso Cooper (che interpreta Bernstein), ma ancor di più una Carey Mulligan da brividi nei panni dell'amata moglie Felicia Montealegre. Chance.

Possibilità poi anche per la sinfonia sulla natura del Premio Oscar Hamaguchi Ryusuke (Drive My Car) che ha portato al Lido Il diavolo non esiste, ovvero la poetica storia di un villaggio di montagna che si oppone alla costruzione di un glamping - un campeggio di lusso. Tra le new entry, ancora un film polacco come Woman of… di Michal Englert e Malgorzata Szumowska, storia di un uomo che vive in un corpo sbagliato e che potrebbe sollevare un polverone, proprio come The Green Border, per la puntuale accusa dei due registi al governo e alla Chiesa Cattolica. Vi è, dicono Englert e Szumowska, una totale negazione dei diritti dei LGBTQ+. Nel film anche una straordinaria attrice dal nome difficile, Matgorzata Hajewska-Krzysztofik: è lei quell'uomo nel corpo sbagliato di cui ti innamori.

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