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Crisi in Medio Oriente, audizione di Tajani e Crosetto

Crisi in Medio Oriente, audizione di Tajani e Crosetto

Il ministro degli Esteri: 'Lavoriamo con gli alleati per la de-escalation'

15 aprile 2024, 22:51

Redazione ANSA

ANSACheck

Tajani e Crosetto - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Occorre ora evitare un'ulteriore escalation e un'estensione del conflitto. Il governo italiano lavora per la pace. Esortiamo tutti a dar prova di moderazione. Servono dialogo e senso di responsabilità. Stiamo tenendo una fitta rete di contatti con i Paesi alleati del G7, dell'Unione Europea, della Nato e con i principali partner regionali, proprio per favorire una de-escalation". Lo afferma il ministro degli Esteri Antonio Tajani in audizione alle commissioni Esteri congiunte.

"Condanniamo - ha affermato Tajani - con la massima fermezza gli attacchi dell'Iran e dei suoi alleati e sosteniamo pienamente il diritto di Israele ad esistere e a difendersi. Lo Stato ebraico non può essere attaccato costantemente. La sopravvivenza e la sicurezza di Israele rimangono una nostra priorità. Come lo sono il cessate il fuoco a Gaza e l'obiettivo di due popoli e due Stati. Con le sue azioni l'Iran ha compiuto ulteriori passi verso la destabilizzazione della regione, con il rischio di provocare un'escalation incontrollabile, che deve essere evitata ad ogni costo". Per il ministro, "è positivo che l'Iran consideri esaurita la propria risposta all'attacco israeliano contro la cancelleria consolare iraniana in Siria". 

"Chiediamo che l'Iran e i gruppi affiliati cessino i loro attacchi. Siamo pronti ad adottare ulteriori misure in risposta ad eventuali nuove iniziative destabilizzanti", ha aggiunto Tajani. "Auspichiamo che, forte della vittoria militare, Israele voglia far prevalere il buon senso desistendo da ulteriori reazioni che potrebbero innescare una spirale di violenza dannosa per tutti", ha chiesto d'altro canto il vicepremier. 

Dopo l'attacco dell'Iran a Israele "aumentano i rischi di potenziali danni collaterali relativamente al Mar Rosso e, soprattutto, al Libano; stabilito infatti che i nostri militari non sono obiettivi deliberati, permane il rischio di un loro coinvolgimento, seppur non intenzionale, nello scambio di fuoco tra le parti". Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in audizione alle commissioni congiunte Affari esteri e Difesa di Senato e Camera. 

"Non sono e non voglio dirmi pessimista, ma di certo sono preoccupato: la reazione di Israele potrebbe esserci e una nuova spirale di violenza e di guerra si potrebbe ancora innescare", ha detto Crosetto. 'Il paradosso solo apparente - ha osservato Crosetto, che ha informato di aver avuto un colloquio telefonico poche ore fa con l'omologo israeliano Yoav Gallant - è che più saremo vicini e rassicureremo Israele sulla nostra amicizia e il nostro supporto, più Tel Aviv si sentirà tutelata e riterrà meno necessario agire in modo plateale e rendere visibile la sua forza militare. Occorre evitare che Israele ponga in essere una reazione che scateni una escalation, facendo giungere il Medio Oriente a un punto di non ritorno".

"Un allargamento del conflitto nel Medio Oriente, sommato alla guerra in Ucraina, provocata dall'aggressione russa - ha sottolineato - non sarebbe un rischio solo per l'Italia, sarebbe un rischio per il mondo, che altererebbe il corso dell'economia, impattando sulla nostra sicurezza e sulla nostra vita di tutti i giorni". 

 

 

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