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Mattarella: 'Non sono gli egoismi a governare la crescita'

Mattarella: 'Non sono gli egoismi a governare la crescita'

'Rischio emorragia verso l'estero di energie preziosissime'. Il capo dello Stato ha ricevuto al Quirinale i Cavalieri e gli Alfieri del lavoro

30 ottobre 2024, 19:44

Redazione ANSA

ANSACheck
Il presidente Mattarella - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il presidente Mattarella - RIPRODUZIONE RISERVATA

"E' singolare che l'innalzamento dell'aspettativa di vita, e quello dell'età media della popolazione come conseguenza dell'inverno demografico, si traducano in un più lento, e sovente più arduo, inserimento nella società, nel mondo del lavoro. Nella fascia d'età compresa tra i 20 e i 34 anni lo scarto sul mercato del lavoro nazionale rispetto alla media dell'Unione europea è di 13 punti percentuali a danno dei giovani italiani. Questo squilibrio accresce i rischi di emorragia verso l'estero di energie preziosissime. Non sono gli egoismi e le chiusure a promuovere e governare crescita e progresso". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricevendo al Quirinale i Cavalieri e gli Alfieri del lavoro. 

Ecco i punti principali dell'intervento del capo dello Stato: 

'L'Italia oggi cresce, le agenzie di rating lo notino'

 "L'Italia è tornata a crescere. Se consideriamo gli ultimi cinque anni, il Pil nazionale è aumentato percentualmente più di quelli francese e tedesco. L'occupazione cresce, e così i contratti di lavoro a tempo indeterminato", ha detto Mattarella, ricevendo al Quirinale i Cavalieri e gli Alfieri del lavoro.

"I dati di Bankitalia certificano un balzo del nostro Paese: la posizione netta sull'estero, a giugno di quest'anno, era creditoria per circa 225 miliardi di euro. Una dimensione enorme: il 10,5% del Pil. Irragionevole non venga notato dalle agenzie di rating nel valutare prospettive e affidabilità dell'economia italiana" 

'Troppi ritardi, aumentare la produttività nella P.a'

 "Alle istituzioni e alle politiche pubbliche - ha affermato il presidente della Repubblica - competono scelte importanti per colmare ritardi accumulati nel tempo: a cominciare dalla produttività, dal funzionamento della pubblica amministrazione, dalle riforme necessarie per far crescere le opportunità. Il Piano nazionale di Ripresa e resilienza è un'occasione straordinaria e, come tale, va colta appieno. Sono progetti propulsori, di integrazione e di fiducia tra i cittadini europei, per porci in sintonia con le scelte cui concorriamo nelle istituzioni comunitarie". 

"L'Italia non è seconda a nessuno"

 "L'Italia non è seconda ad alcuno se - dato del 2021 - si registravano, nelle fabbriche, 13,4 robot ogni mille addetti, rispetto ai 12,6 in Germania e ai 9,2 della Francia. Occorre perseverare nella lungimiranza, col coraggio di disegnare il domani. Il domani, non soltanto il presente". 

'Lasciare alle spalle posizioni protezioniste'

 Per l'Italia è "vitale l'apertura dei mercati e delle relazioni commerciali. Muoviamo dalla scelta europeista, che ci consente di partire da un mercato di circa 450 milioni di abitanti, lasciando alle spalle politiche protezionistiche o, peggio, autarchiche, di controllo dirigista. Bisogna proseguire su questa strada: integrare meglio l'economia europea, con l'unione bancaria, una politica comune di bilancio, investimenti per l'innovazione, affrontando i temi fiscali"

'Nuovo Welfare confermi l'universalità dei diritti'

 "La credibilità delle istituzioni - ha detto Mattarella - passa dalla partecipazione e dalla condivisione di un livello di vita dignitoso. Perché sostenibilità non è solo l'obiettivo indispensabile della neutralità climatica. Sostenibilità significa anche operare per evitare che le trasformazioni del modello produttivo e di consumo creino fratture profonde nel tessuto sociale, pronte a trasferirsi nel tessuto civile della comunità. E' il tema di un nuovo welfare che sappia confermare l'universalità dei diritti sociali affermati dalla Costituzione"

'Su immigrati e lavoro paure irrazionali e fobie'

 "Il lavoro è possente strumento di integrazione e penso ai tanti immigrati e alle necessità del mondo produttivo. Le imprese possono recare consistenza su questo terreno, spesso preda di paure irrazionali se non di eccitate fobie". 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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