Artigiani e liberi professionisti contro il Pos obbligatorio. Dal tappezziere all'idraulico, dal falegname al dentista, dal parrucchiere a tutte le attività professionali siano essi notai, avvocati, architetti o commercialisti da oggi si vedranno costretti ad accettare pagamenti tramite Pos (acronimo di point of sale) per tutte le spese superiori a 30 euro. "Noi artigiani siamo in ginocchio. Il pos obbligatorio è l'ennesima bastosta". E' quanto spiega con voce decisa e braccia conserte Mariano Collaringi, tappezziere di via Collato Sabino a Roma. "Questa nuova legge porterà solo disastri per noi. I costi di questi Pos sono elevatissimi per via delle commissioni bancarie e il prezzo degli apparecchi. Già paghiamo tasse salatissime e lo stato non aiuta, ci mancava solo questa nuova trovata. Il risultato che otterranno sarà solo quello di aumentare il lavoro in nero e tutto questo non aiuterà di certo la tracciabilità delle nostre transazioni. Poi l'obbligo senza sanzione non ha senso: nessuno sosterrà questa spesa se non verrà multato, compreso il sottoscritto", conclude.
Dello stesso avviso e' la moglie del titolare del negozio di cornici accanto al tappezziere: "Non e' un obbligo se non c'e' sanzione. Non ho studiato la legge quindi non voglio espormi troppo, ma una cosa la posso dire con certezza: la conseguenza di questa nuova norma sarà l'aumento del lavoro in nero".
"Sembra di vivere sotto un regime staliniano - commenta Tullio Guardigli, libero professionista che si occupa di piccoli lavori di pronto intervento - ormai dobbiamo sottostare a qualsiasi richiesta faccia il governo. Il loro intento è quello di avere tracciabilità sulle nostre transazioni: io una tracciabilità su di me non la voglio, quindi sono uno di quelli che non avrà mai il Pos e penso che come me ce ne saranno tantissimi altri perche non e' una cosa giusta. Se fosse gratuito allora ci potrei pensare ma ci sono tasse elevate da pagare sia sull'acquisto che sull'affitto del Pos. Se vado a casa di un cliente e faccio una riparazione per 30 euro, tra le tasse e le spese io cosa guadagno? A questo punto meglio lavorare in nero: conviene a me e al cliente. L'alternativa è aumentare i prezzi. Poi non venissero a dire che gli artigiani sono ladri. Anche noi dobbiamo arrivare a fine mese".
La ferramenta di piazza Sant'emerenziana Patrizia De Bortoli, già dotata di Pos, spiega: "Secondo me il pagamento con il Pos porterà piu lavoro. Io lo utilizzo da anni, solo che da me vengono persone che spendono anche cifre molto basse (2 o 3 euro). Io li faccio pagare con la carta anche per cifre molto inferiori a 30 euro. Il problema vero sono le commissioni che paghiamo alle banche: se su un euro venti centesimi li devo pagare di commissioni diventa davvero inaccettabile. Lo stato deve intervenire per agevolarci, come fece Bersani sulle assicurazioni".
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