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Del Torchio conferma l'addio ad Alitalia

Del Torchio conferma l'addio ad Alitalia

'Rinuncio al bonus, ad ottobre i nuovi vertici'

ROMA, 26 agosto 2014, 23:23

Redazione ANSA

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L 'Ad di Alitalia, Gabriele Del Torchio - RIPRODUZIONE RISERVATA

L 'Ad di Alitalia, Gabriele Del Torchio - RIPRODUZIONE RISERVATA
L 'Ad di Alitalia, Gabriele Del Torchio - RIPRODUZIONE RISERVATA

ROMA - "Ora sono pronto a lasciare: Alitalia ha finalmente un socio industriale di altissimo livello, una compagine societaria stabile e una struttura di governance che consentirà di gestire la compagnia in modo rapido ed efficace".

    Parola dell'ad di Alitalia Gabriele Del Torchio che, intervistato dal Sole 24 Ore, conferma così di voler rinunciare all'incarico e sottolinea: "Se tutto fila secondo i piani, a ottobre saranno gli azionisti a scegliere il manager giusto".

    Del Torchio annuncia di "aver deciso di rinunciare al mio bonus, per ragioni di opportunità e sensibilità sociale: quando si devono licenziare 2.000 persone, il minimo che un manager deve fare è rinunciare ai premi".

    Si sofferma poi sul sostegno ricevuto da esecutivo e banche per arrivare all'intesa con Etihad: "Il governo ha creato le condizioni politiche per un'alleanza di sviluppo e il suo intervento non aveva lo scopo di salvare questo o quell'azionista, né di creare altri carrozzoni. Ed è bene ricordare che a pagare sono state in grande misura le banche", che "non ci hanno mai fatto mancare risorse". Intesa e Unicredit? "E' chiaro che usciranno quando potranno valorizzare bene la propria quota".

    Quanto a Poste Italiane, "chi sostiene che abbia fatto un investimento finanziario sbaglia di grosso. Con loro abbiamo già avviato una fortissima collaborazione attraverso la Mistral e firmato 15 contratti di collaborazione operativa sulle merci e sull'IT. La stessa Etihad - continua Del Torchio - è molto interessata a sviluppare collaborazioni industriali con le Poste sulle attività di logistica". Infine, l'ad esclude che Etihad abbia progetti di Borsa per il futuro della compagnia italiana: "Sicuramente no, ora l'importante è tornare all'utile".

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