Ottobre e novembre sono mesi di esami per i conti pubblici italiani e della zona euro: entro il 15 ottobre i governi devono presentare alla Commissione Ue la legge di stabilità 2015, e poi aspettare l'opinione dopo circa un mese. A meno che qualche legge di stabilità non metta in allarme Bruxelles che si vedrebbe costretta a contattare subito quel Governo e a dare il suo parere entro due settimane, per dare tempo al Governo di riscriverla. Anche le riforme saranno prese in esame, verificando il loro impatto sul bilancio e la loro coerenza con le raccomandazioni di giugno scorso. Per l'Italia non sarà una valutazione semplice: il rinvio del pareggio al 2017, l'aumento del debito e il deficit troppo vicino al 3%, sono elementi critici per Bruxelles che dovrà capire come e se fare uso della flessibilità contenuta nelle regole del Patto. Ovvero: se concedere più tempo per il risanamento.
Prima di tutto, la Commissione valuterà il percorso di aggiustamento verso l'obiettivo di medio termine, cioè il pareggio di bilancio in termini strutturali. All'Italia a giugno era stato chiesto un aggiustamento dello 0,7% per arrivare alla soglia accettata del 'close to balance' (0,1%-0,2%). Ogni deviazione minore di 0,5% sarà considerata "significativa" in base alle regole. L'Italia ha praticamente bloccato l'aggiustamento strutturale, posticipando l'obiettivo del pareggio al 2017, invocando le 'circostanze eccezionali' e cioè la recessione. E' qui che Bruxelles dovrà prendere la prima decisione, cioè stabilire se l'eccezionalità è davvero causa dei ritardi sul risanamento. Anche il deficit troppo vicino al 3%, che riduce a zero i margini di manovra sui conti e mette le finanze pubbliche sempre a rischio di sforamento, è motivo di preoccupazione. Soprattutto con il debito che invece di scendere, aumenta. La Commissione sarà quindi chiamata anche a valutare se lo sforzo strutturale sulle riforme giustifica lo scostamento dagli obiettivi di bilancio. Ma saranno prese in considerazione solo le riforme già attuate e con un impatto verificabile.
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