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Istat: deflazione diffusa, non solo componenti volatili

Istat: deflazione diffusa, non solo componenti volatili

La quota di prodotti con variazioni tendenziali negative dei prezzi è salita al 30%

ROMA, 27 ottobre 2014, 13:25

Redazione ANSA

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Agli inizi del 2014, in concomitanza con l'accentuarsi del rallentamento dell'inflazione al consumo, la quota percentuale di prodotti che presentano variazioni tendenziali negative dei prezzi è salita repentinamente di più di dieci punti, portandosi sopra il 30% (30,5% a settembre), "mostrando come i fenomeni deflattivi si siano diffusi a diverse merceologie e non siano rimasti circoscritti alle componenti più volatili". Lo evidenzia l'Istat nel focus su 'La recente dinamica dei prezzi al consumo'.

Nei primi nove mesi del 2014 - ricorda l'Istat -, le diminuzioni di prezzo più marcate hanno riguardato le componenti più volatili del paniere (beni energetici e alimentari non lavorati), ma le tendenze al ribasso dei prezzi si sono estese alle altre tipologie di prodotto, soprattutto nel periodo più recente. L'analisi dell'Istat evidenzia come la quota percentuale dei prodotti del paniere che registrano una diminuzione del prezzo su base tendenziale sia "risultata in costante crescita fin dal settembre 2012 e durante tutto l'anno successivo". Poi agli inizi del 2014 questa quota percentuale è "salita repentinamente di più dieci punti, portandosi sopra il 30% e attestandosi, dopo alcune oscillazioni (26% ad aprile, 37% a luglio), poco al di sotto del 31% a settembre". "L'ampliamento della quota di prodotti che presentano variazioni tendenziali negative dei prezzi - evidenzia l'Istat - è stato accompagnato da un contestuale aumento della quota di prodotti con variazioni tendenziali moderatamente positive (cioè non superiori al 2%), a scapito di quelli che presentano tassi di crescita sostenuti (al di sopra del 2%)". "È quindi l'ampliamento sia delle variazioni tendenziali negative sia di quelle moderatamente positive, a scapito dei tassi di crescita sostenuti - conclude l'analisi - , a spiegare il rallentamento dell'inflazione avviatosi nel 2013. Questo quadro illustra come i fenomeni deflattivi si siano via via diffusi a diverse merceologie e non siano rimasti circoscritti alle componenti più volatili".

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