Il botta e risposta tra l'Europa e Renzi non si ferma, e oggi è l'Eurogruppo a reagire dopo il tweet con cui il premier chiedeva all'Ue di liberare le risorse per investimenti dal Patto: non si può fare, è la risposta del presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, perché "non possiamo cambiare le regole durante il gioco". D'accordo anche il nuovo commissario agli affari economici, il socialista Pierre Moscovici, secondo cui "non si può esagerare con la creatività", ma si può solo usare la flessibilità delle regole. Intanto, aspettando i giudizi di Bruxelles sulla legge di stabilità che slittano a fine novembre, il ministro Pier Carlo Padoan si dice "tranquillo", perché il dialogo con l'Europa prosegue "in modo positivo". Nonostante Moscovici avverta che l'assenza di bocciature "non vuol dire che la storia sia finita", perché la Commissione sta valutando se chiedere "altri sforzi ad alcuni Stati".
Padoan difende la legge con cui "l'Italia ha dimostrato che continua a mantenere un equilibrio solido tra il consolidamento e il sostegno alla crescita, grazie alla dimensione e composizione della legge che favorisce i redditi bassi, consente un taglio delle tasse ragguardevole e insieme al programma di riforme strutturali darà un 'boost' alla crescita in Italia". A margine dell'Eurogruppo Padoan avvia anche il dialogo con il nuovo commissario agli affari economici, Pierre Moscovici, e oggi vedrà il vicepresidente responsabile del semestre europeo (quindi anche delle valutazioni sui bilanci) Valdis Dombrovskis. Intanto, mentre la Germania fa i compiti assegnati da Bruxelles e annuncia 10 miliardi di investimenti senza fare debito, prosegue il confronto sulla crescita, e l'occasione è la conferenza organizzata dalla presidenza italiana 'Finance for growth'. Le posizioni dei Paesi sono ancora distanti.
Padoan sottolinea che "per aumentare gli investimenti ci servono più risorse ma anche più opportunità di investimento, che si creano andando avanti con le riforme, cosa che il Governo italiano sta facendo". Inoltre, visto che passerà qualche tempo prima che i flussi di credito all'economia tornino a livelli normali, per aiutare l'economia a rimettersi in moto, "dobbiamo diversificare gli strumenti di finanziamento".
Il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem invece, per il momento, vede poco spazio per investire: "Aspettiamo di vedere il piano Juncker (sugli investimenti, ndr), sappiamo che la possibilità di investire è abbastanza limitata, pochi hanno spazio di bilancio e anche la possibilità della Commissione di 'ampliare' le regole è minima, quindi bisogna guardare molto alla Bei". Per il presidente "sono le riforme l'unico strumento per crescere", ma le riforme vanno incentivate. L'idea - già espressa più volte dall'olandese che l'ha ribattezzata 'New Growth Deal' - è che "le riforme devono essere ricompensate quando si fa la valutazione dei conti pubblici, i Paesi che le fanno devono avere una ricompensa dalla Commissione Ue".
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