"Votare senza riforme fatte sarebbe un danno per il Paese e non ci darebbe più credibilità in Europa" avverte il leader di Confindustria, Giorgio Squinzi preoccupato perchè "comincia a serpeggiare un po' di nervosismo tipico delle situazioni instabili che portano a votare".
"Mercato del lavoro, delega fiscale e riforma della P.a. ci devono avvicinare al novero delle democrazie europee più efficienti e più vicine ai cittadini", dice il leader di Confindustria. "Sarebbe inutile e forse controproducente sommare troppi obiettivi. Facciamo queste prime riforme e facciamole bene, senza abbassare l'asticella del compromesso".
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