"Una soluzione è possibile nelle prossime settimane. Quello che escludo è il default". Parola di Jean-Claude Juncker che spande ottimismo sul dossier greco, ma che non fa presa sull'agenzia di rating S&P per cui "ci sono ancora incertezze" su un accordo con i creditori di Atene. E se quest'ultima cerca di dar prova di buona volontà rimborsando al Fmi 350 mln di prestiti, nemmeno il tedesco Schaeuble si lascia impressionare, non escludendo più una 'Grexit' che resta un "approccio sbagliato" per il ministro Padoan. Il presidente della Commissione Ue accoglie di prima mattina il premier greco Alexis Tsipras, nella sua ennesima missione nella capitale delle istituzioni europee, ostentando grandi sorrisi e tutto il buon umore possibile. Ambedue sanno che il tempo stringe e serve un cambio di passo per trovare un'intesa che eviti il peggio. Così, lungo l'asse tra Atene e Bruxelles, passando ovviamente da Berlino, si intensificano gli sforzi dei mediatori per raggiungere un accordo sulle modalità di attuazione del piano stabilito dall'Eurogruppo il 20 febbraio. E per agevolare una soluzione condivisa, Atene annuncia una Task Force che farà da controparte a quella già esistente della Commissione per "lavorare assieme sul miglior uso dei fondi Ue".
Sempre allo scopo di sminare il cammino del confronto, Atene annuncia anche di aver ripagato una tranche di 348 milioni del prestito ricevuto dal Fmi. Ma le difficoltà restano, soprattutto sul fronte tedesco. Il ministro delle finanze Wolfgang Schaeuble infatti non esclude più l'ipotesi di un'uscita della Grecia dall'euro. "Dal momento che la responsabilità di decidere è solo di Atene, e non sappiamo che pensa di fare chi è al governo, non possiamo escluderlo". Subito scatta la replica del collega greco Yanis Varoufakis: "Penso che la Bce farà tutto il possibile per preservare l'indivisibilità dell'euro". E anche per il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan la 'Grexit è "l'approccio sbagliato: l'approccio giusto è una soluzione difficile ma fattibile per un'Eurozona più forte con la Grecia all'interno".
A Bruxelles, al di là delle calorose strette di mano, la tensione resta alta. Il colloquio tra Juncker e Tsipras è durato ben due ore. "Ambedue - comunica il portavoce - sono d'accordo che la situazione è seria, che servono progressi su tutti i fronti". Lo stesso Juncker aveva ammesso di non essere soddisfatto: "Finora non sono stati fatti abbastanza passi avanti, ma ora dobbiamo cercare di una soluzione condivisa. Oggi ci confronteremo con le questioni aperte". Tsipras, dal canto suo, a fianco del Presidente del Parlamento Martin Schulz s'è detto ottimista, tenendo comunque il punto. "La Grecia - sottolinea - sta già mantenendo gli impegni assunti all'Eurogruppo, stiamo facendo la nostra parte e mi aspetto lo stesso dai nostri partner: sono molto ottimista che troveremo una soluzione comune". Poi però è tornato sulla necessità di dare risposte concrete al popolo greco: "Penso che il messaggio delle discussioni di queste ore sia di speranza al popolo greco. Non solo attuare, attuare, obblighi, obblighi, ma anche che dalle istituzioni europee viene aiuto, solidarietà, in particolare per poter uscire da questa brutta situazione sociale. E credo - ha concluso Tsipras - che risolveremo tutti i malintesi e andremo avanti sul compromesso onesto raggiunto il 20 febbraio con l'attuazione di quelle decisioni".
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