La Grecia ha formalmente chiesto aiuto all'Esm, l'European Stability Mechanism, ossia il meccanismo permanente di stabilizzazione finanziaria d'Europa creato nel 2011 per far fronte agli choc innescati dalla crisi del debito sovrano nell'Eurozona. Nato dalle modifiche al Trattato Europeo approvate il 23 marzo 2011 e sottoscritto dai Paesi membri della moneta unica l'11 luglio 2011, ha sostituito il Fondo europeo di stabilità finanziaria (EFSF) e serve a stabilizzare la zona euro in un ottica di lungo termine per salvaguardare l'integrità dell'area e la stabilità finanziaria.
L'Esm è dunque un nuovo fondo salva-Stati e salva-banche concepito con una dotazione di 700 miliardi di euro e ha il compito di supportare i partner dell'Eurozona in difficoltà mettendo a disposizione risorse finanziarie. L'aiuto, però, viene concesso solo a condizione che sia rispettato un piano di risanamento economico elaborato sulla base di un'analisi di sostenibilità del debito pubblico compiuta dalla Commissione europea insieme al Fondo monetario internazionale e alla Banca centrale europea. Il ricorso all'assistenza finanziaria dell'Esm è volontario e lo Stato membro che intende usufruirne deve presentare una formale richiesta al Presidente del Consiglio dei governatori dell'Esm. La richiesta verrà poi valutata dalla Commissione europea insieme alla BCE e, se necessario, al Fondo monetario internazionale. L'Esm può garantire assistenza finanziaria attraverso quattro 'canali': concedendo i classici prestiti (come fatto in precedenza dall'Efsf); fornendo assistenza finanziaria 'preventiva' attraverso apposite linee di credito; accordando prestiti destinati a ricapitalizzare le banche in difficolta' e acquistando titoli del debito pubblico sui mercati primario e secondario in modo da garantire l'effetto di scudo anti-spread fortemente voluto da Mario Draghi.
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