Cambia il presidente degli Stati Uniti e chi opera in Borsa deve fare necessariamente i conti con nuove strategie di investimento. Se con la vittoria di Hillary Clinton le novità sarebbero però state minime, l'elezione di Donald Trump rappresenta una svolta inaspettata che deve essere valutata al momento di scegliere dove destinare i propri risparmi.
Ecco alcuni punti chiave che vengono presi in considerazione dagli investitori:
- LIQUIDITA': in questo momento, tenere alto il livello della propria liquidità non è negativo. L'incertezza legata al dopo-voto è ancora ampia, come testimoniato dalla reazione da montagne russe delle Borse di tutto il mondo. Questo non vuol dire nascondere i soldi sotto il materasso, ma semplicemente puntare ad investimenti liquidabili facilmente e a basso costo in modo da poter sfruttare le occasioni disponibili.
- AZIONI: le prime indicazioni sono arrivate già ieri. Bene la difesa, le costruzioni e il farmaceutico, in scia alle promesse della campagna elettorale di Trump: in difficoltà l'energia verde (da guardare con attenzione i petroliferi, invece) e gli esportatori, danneggiati dalle promesse di nuove barriere al commercio.
- TITOLI DI STATO E OBBLIGAZIONI: resta probabile, anche se le percentuali calano, una stretta della Federal Reserve statunitense a dicembre. Non a caso i titoli di Stato sono schizzati dopo il risultato del voto, per poi tornare però a livelli più 'normali'. La prima asta di Bot dell'era Trump fa segnare un tutto esaurito con tassi appena sopra i minimi storici, a testimonianza che il mercato obbligazionario resta appetibile.
- ORO: è il bene rifugio per eccellenza e quindi, come in ogni situazione di incertezza, viene premiato. Nel breve termine, gli analisti consigliano di puntare sul metallo prezioso, convinti che possa ritoccare i massimi del 2016 per tornare ai livelli del 2014.
- VALUTE: al momento regna ancora forte l'incertezza, con il peso messicano in sofferenza e il rublo russo in crescita. Nel lungo periodo, è tutto da verificare l'impatto sul dollaro della Trumponomics, mentre tutti gli operatori sconsigliano di puntare sui paesi emergenti in un momento in cui il presidente eletto della prima potenza mondiale insiste sulla necessità di fermare globalizzazione e libero commercio. Secondo gli analisti, i propositi protezionistici di Trump potrebbero addirittura avere un impatto superiore alla Brexit.
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