Il governo ha posto la questione di fiducia sul decreto fiscale. L'Aula di Montecitorio aveva votato il ritorno del decreto fiscale all'esame della Commissione.
Il voto di fiducia è previsto attorno alle 17 di domani. Lo stabilisce il calendario dei lavori deciso al termine della conferenza dei capigruppo. La stessa riunione ha deciso che la capigruppo del 23 novembre
stabilirà come organizzare i lavori nella settimana precedente al referendum costituzionale.
Intanto non sono passato al vaglio di ammissibilità circa 1.500 gli emendamenti alla manovra e tra questi c'è anche la proposta di Ap di far ripartire il Ponte sullo Stretto. Circa la metà delle proposte sono state fermate per
mancanza di coperture, le altre perché estranee per materia alla legge di Bilancio. In ogni caso saranno votati, tra i circa 3.500 emendamenti rimasti, solo quelli segnalati (con un tetto a 900), più quelli approvati dalle commissioni di merito.
Fra le proposte di modifica ammesse c'è quella del Pd ch introduce l'Imi, una nuova tassa comunale che accorpa Imu e Tasi. L'aliquota viene decisa dai Comuni e per gli immobili (non le prime case) e i fabbricati (tranne quelli rurali) va dall'8,6 all'11,4 per mille mentre per ville e castelli (in questo caso anche se prime case) va dal 5 al 7 per mille. Previste casistiche precise di variazione delle aliquote. Sconto del 50% sulla base imponibile per i comodati d'uso.
Domani la decisione dell'Ue sulle manovre di bilancio 2017 dei Paesi membri, durante il collegio dei commissari. Lo ha riferito il portavoce della Commissione europea Margaritis Schinas rispondendo a chi gli chiedeva se le opinioni attese per domani fossero già stata finalizzate. Il ministro degli esteri italiano gentiloni assicura: nessuna incrinatura con Bruxelles dopo le ultime polemiche.
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