Niente da fare per gli affitti brevi, via libera condita da polemiche infuocate invece alla cosiddetta 'norma De Luca', quella che consentirà di nuovo ai governatori di ricoprire anche il ruolo di commissario straordinario per ripianare il rosso nei conti della sanità . La battaglia sull'emendamento ribattezzato dalle opposizioni 'norma de Luca' ha occupato tutta la prima parte della seduta notturna della commissione Bilancio, che ha avviato una vera e propria maratona per chiudere l'esame delle proposte di modifica entro la notte, e consentire di preparare il nuovo testo della legge di Bilancio per venerdì, quando si affronterà il passaggio in Aula. Nonostante le aspre critiche delle opposizioni, Sinistra italiana e Movimento 5 stelle in testa, il Pd ha ritoccato e messo in votazione la norma, seppure con qualche mal di pancia dietro le quinte tra le fila degli stessi dem - espresse anche in accese riunioni tra maggioranza e governo, come viene riferito - e due voci 'fuori dal coro' (quella di Bruno Tabacci, che si è astenuto, e di Giovanni Monchiero, oggi di Civici e Innovatori, eletto con Monti dopo essere stato per anni direttore di azienda sanitaria e anche della federazione nazionale Fnomceo). Un voto contestato dai 5 Stelle che in punta di regolamento avevano chiesto l'appello nominale per una votazione che si è conclusa 18 a 12 e un astenuto. La misura è stata riformulata dal relatore, Mauro Guerra (Pd), prevedendo, oltre alla cancellazione dell'incompatibilità del commissario con altri incarichi istituzionali in Regione, anche un check ogni 6 mesi da parte del tavolo di monitoraggio dei piani di rientro e del comitato Lea. Una soluzione che per le opposizioni, come spiega Rocco Palese, peggiora addirittura la norma perché "si torna all'automatismo del governatore-commissario previsto dalle norme Tremonti" mentre la possibilità di scegliere un tecnico arriva solo in seconda battuta, se le verifiche dovessero non essere positive.
Superato lo scoglio dei commissari della sanità , la commissione ha ripreso i lavori, segnati anche da altri momenti di tensione, e ha approvato, tra l'altro, la proposta che estende opzione donna alle lavoratrici nate nei mesi di ottobre, novembre e dicembre del 1958 (e alle autonome nate nell'ultimo trimestre del 1957) che hanno maturato 35 anni di anzianità entro il 31 dicembre del 2015, stanziando altri 257 milioni.Â