I presidenti di Regione potranno di nuovo ricoprire anche il ruolo di commissario straordinario alla sanità ma il loro operato sarà verificato dai tavoli tecnici ogni 6 mesi. Lo prevede la riformulazione da parte del relatore, Mauro Guerra (Pd), degli emendamenti ribattezzati dalle opposizioni 'norma De Luca'.
L'emendamento cancella una norma introdotta dalla legge di Stabilità per il 2015, che impediva ai presidenti di Regione di ricoprire il ruolo di commissario, demandato a tecnici che dovevano rispondere a precisi requisiti, con curriculum "che evidenzi - recita la norma che sta per essere cambiata - qualificate e comprovate professionialità ed esperienza di gestione sanitaria anche in base ai risultati in precedenza conseguiti". La norma, inoltre, prevedeva anche l'incompatibilità "con l'affidamento o la prosecuzione di qualsiasi incarico istituzionale presso la regione soggetta a commissariamento". La nuova norma, così come riscritta dal relatore, demanda ai tavoli di verifica dei piani di rientro e al comitato Lea la valutazione ogni sei mesi dell'operato del commissario. Il monitoraggio andrà trasmesso al Consiglio dei ministri.
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