I prezzi viaggiano a una velocità doppia rispetto agli stipendi, con tutto ciò che ne consegue in termini di perdita del potere d'acquisto. Dati dell'Istat alla mano, a gennaio l'inflazione si è attestata all'1,0% mentre le retribuzioni contrattuali orarie sono salite dello 0,5% (su base annua). Si riapre così una forbice tra carovita e buste paga, a svantaggio di quest'ultime, che non si vedeva da anni. Per ritrovare una crescita dei prezzi superiore a quella dei salari bisogna tornare indietro di quasi quattro anni, a marzo 2013.
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