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Istat: riviste al rialzo le stime sul Pil, ma c'è il divario tra l'Italia e l'Ue

Istat: riviste al rialzo le stime sul Pil, ma c'è il divario tra l'Italia e l'Ue

Meglio ma più lenti. Da 2015 +1,9% per noi,contro +3,5% area euro. Gentiloni, c'è ottimismo.

22 maggio 2017, 12:50

Redazione ANSA

ANSACheck

Un paracadutista italiano (archivio) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un paracadutista italiano (archivio) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Un paracadutista italiano (archivio) - RIPRODUZIONE RISERVATA

L'Istat rivede all'insù le stime della crescita, ma resta il divario con l'Eurozona. "Nel 2017 - è la stima dell'istituto - si prevede un aumento del Prodotto interno lordo pari all'1,0% in termini reali".  Rispetto a novembre, dunque, sono state riviste al rialzo di 0,1 punti percentuali le indicazioni sul Pil per quest'anno. "Nell'attuale quadro previsivo si ipotizza una dinamica più sostenuta del commercio mondiale che favorirebbe le esportazioni", si spiega. Il tasso di crescita diventa così "lievemente superiore a quello registrato nel 2016 (+0,9%)". 

Gentiloni, crescita incoraggiante, c'è ottimismo. "Oggi è una giornata in cui arriva un messaggio di ottimismo". Lo ha detto il presidente del consiglio Paolo Gentiloni, ad Ariccia, commentando i dati Istat sul Pil. "Sappiamo che le condizioni di crescita del nostro Paese, che finalmente ci sono, sono graduali e il fatto che in una giornata come oggi si registri che questa gradualità ha una spinta verso l'alto è un fatto che ci incoraggia ad affrontare a testa alta le sfide che la nostra economia avrà nei prossimi mesi e io penso potrà affrontare in modo stabile e con fiducia nel futuro". 

La stima è leggermente superiore a quella della Commissione europea (+0,9%) e inferiore a quella che il Governo ha indicato nel Def (+1,1%). L'Istituto spiega che l'aumento del Pil nel 2017 sarebbe "supportato dal proseguimento della fase espansiva della domanda interna (1,1 punti percentuali il contributo al netto delle scorte)". Ecco che, sottolinea, "i consumi delle famiglie forniranno un apporto rilevante alla crescita seppure con una intensità meno accentuata di quella registrata nel biennio precedente". E, aggiunge, "anche gli investimenti contribuiranno in misura significativa al miglioramento del Pil con tassi di crescita in linea con quelli dell'anno precedente". 

Nel primo trimestre del 2017 il Pil ha registrato "un ulteriore miglioramento", "consolidando in tal modo la fase di recupero".  Ma "la diversa intensità della crescita rispetto a quella dell'area euro costituisce una caratteristica dell'attuale ciclo economico", sottolinea l'Istituto. Tanto che "prendendo come riferimento il primo trimestre del 2015, il livello del Pil italiano è cresciuto dell'1,9% nei primi tre mesi del 2017. Nello stesso periodo il Pil dell'area euro è aumentato del 3,5%".

"La diversa intensità della crescita rispetto a quella dell'area euro costituisce una caratteristica dell'attuale ciclo economico", sottolinea l'Istituto. Tanto che "prendendo come riferimento il primo trimestre del 2015, il livello del Pil italiano è cresciuto dell'1,9% nei primi tre mesi del 2017. Nello stesso periodo il Pil dell'area euro è aumentato del 3,5%".

 Nei servizi il 96,4% dei nuovi posti di lavoro. L'espansione dell'occupazione in Italia ha interessato i servizi in oltre nove casi su dieci, a partire da quelli di alloggio e ristorazione, di trasporto e magazzinaggio e dei servizi alle imprese. L'aumento nel terziario ha costituito infatti il 96,4% dell'incremento totale netto degli occupati nello scorso anno, una quota superiore di oltre dieci punti a quella dell'area euro (83,3%). Al contrario gli occupati con titolo di studio terziario sono aumentati a un ritmo di crescita inferiore rispetto alla media dell'eurozona (il 2,4% contro il 3,3%). E il miglioramento dell'occupazione ha interessato anche la categoria con un titolo di studio primario (+0,6%), a fronte di una stabilità registrata mediamente nell'area dell'euro.

La produttività del lavoro tornerà positiva dopo tre anni - Secondo l'Ista nel 2017 "la dinamica delle produttività tornerebbe positiva". "Dopo tre anni di tassi di crescita negativi, la produttività del lavoro, misurata come rapporto tra Pil e unità di lavoro, è prevista in aumento poiché la crescita del Pil (1,0%) è stimata più elevata rispetto a quella delle unità di lavoro (0,7%)", spiegano dall'Istituto di statistica.

Nel 2017 la disoccupazione si attesta all'11,5%, con un miglioramento moderato. Resta distanza con tasso medio area euro "Nel 2017, l'occupazione, espressa in termini di unità di lavoro, è prevista crescere (+0,7%) mentre il tasso di disoccupazione è atteso in moderata diminuzione (11,5%), mantenendosi distante da quello della media dell'area euro". Lo scrive l'Istat nel rapporto sulle prospettive dell'economia italiana, ricordando che nel 2016 il tasso dei senza lavoro è stato pari all'11,7%. A riguardo, l'Istituto fa notare, che "nel 2016, gli occupati sono aumentati di 293 mila unità (+1,3%), mentre l'input di lavoro, è salito di 323 mila unità di lavoro (+1,4%), con un ritmo superiore a quello del Pil". 

 

 

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