I sindacati hanno ricevuto venerdì scorso da Am InvestCo e dai Commissari Straordinari dell'Ilva la comunicazione richiesta dalla legge per la cessione del ramo d'azienda dove deve essere indicato il futuro dei dipendenti e le loro nuove condizioni giuridiche ed economiche.
Sono 9.930 i dipendenti del Gruppo Ilva che la cordata Am InvestCo intende impiegare per il rilancio del gruppo siderurgico. La cifra è indicata in una lettera che la nuova proprietà ha inviato ai sindacati in vista dell'incontro di lunedì prossimo al Mise. Questo significa che gli esuberi saranno 4.000 circa. "Le suddette allocazioni - si legge nella lettera - sono soggetti a leggeri aggiustamenti tenendo fermo il numero complessivo di 10.000 lavoratori".
A far saltare in piedi i sindacati non sono stati solo i numeri (che potranno essere discussi al tavolo), ma soprattutto le condizioni che dovranno essere accettate dai lavoratori che passeranno alle dipendenze di Am InvestCo. Innanzitutto perderanno le garanzia dell'art.18 perché saranno riassunti con il contratto a tutele crescenti previsto dal Jobs Act, inoltre non ci sarà alcuna "continuità rispetto al rapporto di lavoro" precedente "neanche in relazione al trattamento economico e all'anzianità". Da quest'ultimo punto di vista Am InvestCo di dice a valutare "alcuni ulteriori elementi di natura retributiva riferibili ad elementi costituenti l'attuale retribuzione". Toccherà quindi ai sindacati trattare per riuscire a mantenere i livelli retributivi.
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