Risale, a settembre, il debito pubblico italiano. Secondo quanto comunica la Banca d'Italia è stato pari a 2.283,7 miliardi, in aumento di 4,4 miliardi rispetto al mese precedente quando aveva registrato un ribasso di 21,3 miliardi. L'incremento, spiega Via Nazionale, ha riflesso il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (16,5 miliardi), in parte compensato dalla diminuzione delle disponibilità liquide del Tesoro (per 11,3 miliardi) e dall'effetto degli scarti e dei premi all'emissione.
A settembre le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 28,2 miliardi (3,8 miliardi in meno rispetto a quelle rilevate nello stesso mese del 2016). E' quanto rileva la Banca d'Italia secondo cui, nei primi nove mesi del 2017, sono state pari a 306,8 miliardi, in aumento dell'1,6% rispetto al corrispondente periodo del 2016.
Gentiloni, non siamo più fanalino di coda Ue - "Da ieri non siamo più il fanalino di coda in Europa. Dobbiamo essere più consapevoli che la sostanza del discorso non sono le cifre, ma è capire che il Paese s'è rimesso a crescere, anche se questa crescita non ha risanato le cicatrici della crisi. Non è la soluzione ma un'opportunità, dice alle classi dirigenti che offre una possibilità". Lo ha detto il premier, Paolo Gentiloni, nel suo intervento all'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università Cattolica.
Padoan, decisa riduzione del debito in tempi brevi -"Ci aspettiamo un calo deciso del debito in un prossimo futuro" grazie alla più alta crescita del Pil nominale. Lo ha detto il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan in una intervista a Cnbc.
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