A marzo il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato di 15,9 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.302,3 miliardi. L'incremento è dovuto al fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (20,1 miliardi), in parte compensato dalla diminuzione delle disponibilità liquide del Tesoro (3,5 miliardi, a 44,8; erano 54,6 miliardi a marzo 2017). Lo comunica Bankitalia nel fascicolo "Finanza pubblica, fabbisogno e debito". Il record precedente era a luglio scorso a quota 2.300.
Il risultato - spiega Via Nazionale - è dovuto anche "all'effetto complessivo degli scarti e dei premi all'emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all'inflazione e della variazione dei tassi di cambio (0,8 miliardi)". Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, "il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 16,0 miliardi e quello delle Amministrazioni locali è diminuito di 0,1 miliardi; il debito degli Enti di previdenza è rimasto pressoché invariato".
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