Il giorno dopo la rivoluzione al vertice di Fca, il nuovo amministratore delegato Mike Manley è già al lavoro a Torino. Le strategie del gruppo, domani e martedì, saranno sul tavolo del Gec (Group Executive Council), l'organismo decisionale del gruppo, costituito dai responsabili dei settori operativi e dai capi funzione.
Al Lingotto ci saranno circa venti top manager che in questi anni hanno fatto riferimento a Sergio Marchionne e ora dipenderanno da Manley: è la prima riunione esecutiva della nuova era ma non ci sono decisioni sconvolgenti da prendere. La scelta è di andare avanti con il piano industriale presentato il primo giugno a Balocco, la parola d'ordine è continuità. I fari sono puntati anche su Piazza Affari per capire quale sarà, domani alla riapertura, l'impatto della svolta sui titoli del gruppo. Poi, mercoledì, ci sarà l'approvazione dei conti del secondo trimestre 2018, con l'annunciato azzeramento del debito.
A Manley si rivolgono anche i sindacati che sollecitano un'accelerazione degli investimenti per garantire la piena occupazione mantenendo l'Italia centrale nella strategia dei tre principali brand, Jeep, Alfa Romeo e Maserati. Le condizioni di Marchionne - nonostante il massimo riserbo, trapela qualche indiscrezione - sono gravi, sembra irreversibili: il manager è ricoverato in terapia intensiva all'Ospedale Universitario di Zurigo. Al suo fianco la compagna Manuela. La notizia ha colpito anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha sentito i vertici di Fca.
E' addolorato John Elkann che, subito dopo la nomina di Manley, ha scritto ai dipendenti del gruppo. "E' la lettera più difficile che abbia mai scritto. Saremo eternamente grati a Sergio per i risultati che è riuscito a raggiungere e per aver reso possibile ciò che pareva impossibile", afferma il presidente di Fca. E aggiunge: "Sono certo che tutti voi fornirete il massimo supporto a Mike, lavorando con lui e con il team di leadership al raggiungimento degli obiettivi del piano industriale 2018-2022 con lo stesso impegno e la stessa integrità che ci hanno guidato finora". La notizia sullo stato di salute di Marchionne ha colpito anche il mondo politico. Mi addolora la notizia che Marchionne stia male e in un momento così difficile credo ci voglia rispetto per il dolore dei suoi familiari, dei suoi più cari amici e dei suoi collaboratori", afferma il vice premier e ministro del lavoro e dello Sviluppo Luigi Di Maio che con il manager aveva avuto contatti sul futuro dell'auto elettrica. "E' certamente il numero uno dei manager italiani, ha dimostrato di avere intuizione, coraggio, lungimiranza, competenza, ha garantito il futuro ad una grande azienda italiana come Fiat in un momento difficile e l'ha pilotata con coraggio sulla strada dell'internazionalizzazione", commenta Silvio Berlusconi.
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