Cala dello 0,2% nel terzo trimestre la produzione dell'industria diminuisce rispetto ai mesi precedenti. E' il terzo calo consecutivo secondo l'Istat. "Prosegue la fase di debolezza della produzione industriale, che chiude con un lieve calo congiunturale anche il terzo trimestre dell'anno", osserva l'istituto di statistica.
Su base annua, invece, l'indice torna a crescere dopo due mesi, e aumenta in termini tendenziali dell'1,3% nei dati corretti per gli effetti di calendario. Rispetto ad agosto ci sono aumenti per i beni intermedi (+1,1%) e i beni di consumo (+0,3%) e variazioni negative per i beni strumentali (-1,6%) e l'energia (-0,1%). Mentre su base annua la crescita maggiore riguarda l'energia (+4,2%).
Secondo l'Istat nel terzo trimestre, la flessione congiunturale è dovuta ai beni di consumo e ai beni intermedi, mentre risultano in crescita i comparti dell'energia e dei beni strumentali. L'Istat osserva "incrementi più contenuti" per i beni strumentali (+2,9%) e i beni intermedi (+0,8%) e registra in diminuzione, invece, la produzione di beni di consumo (-0,8%). I settori di attività economica che registrano la maggiore crescita tendenziale sono la fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (+7,0%), la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+5,1%) e la fabbricazione di macchinari e attrezzature n.c.a. (+4,5%). Le maggiori flessioni si rilevano invece nell'attività estrattiva (-11,2%), nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-4,7%) e nell'industria del legno, della carta e stampa (-2,7%).Â
Pesante la flessione per il comparto auto. A settembre l'Istat registra un nuovo calo della produzione italiana di autoveicoli, con una flessione tendenziale dell'8,2% nei dati corretti per gli effetti di calendario. Nei primi nove mesi dell'anno il settore realizza una perdita di produzione del 2,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
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