Il primo passo a settembre con l'aggiornamento del quadro macroeconomico, che farà da cornice alla manovra, l'ultimo entro il 31 dicembre con l'approvazione del disegno di legge di Bilancio. Altrimenti scatta l'esercizio provvisorio e, in questo caso, anche l'aumento dell'Iva per 23 miliardi. E' scandito da tappe serrate il calendario per i conti pubblici, che si incrocia con il timing della crisi di governo.
Ecco in sintesi i principali appuntamenti:
27 SETTEMBRE, IL NUOVO QUADRO MACRO - Entro questa data, il Consiglio dei ministri deve approvare la nota di aggiornamento al Def, che deve fissare, tra l'altro, il rapporto deficit Pil programmato in base alle scelte economiche che si vogliono adottare per l'anno successivo. La nota, se anche si limitasse al solo quadro tendenziale, dovrebbe registrare in prima battuta la correzione dei conti attuata dall'esecutivo gialloverde a fine giugno da quasi 8 miliardi, che porta il deficit tendenziale per il 2020 al'1,7%, secondo la stima dell'Upb. La Nota va esaminata dal Parlamento, che approva una risoluzione.
15 OTTOBRE, BILANCIO A BRUXELLES - Entro la metà di ottobre, il Governo deve invece inviare alla Commissione europea il Draft Budgetary Plan, indicando i numeri macroeconomici e le linee guida della legge di bilancio. La Commissione Ue ha poi due settimane per rispedirla indietro se riscontra gravi violazioni delle regole del Patto di stabilità .
20 OTTOBRE, VARO DELLA MANOVRA - La legge di bilancio vera e propria va poi varata entro il 20 ottobre. Il consiglio dei ministri deve approvare il ddl con l'articolato dettagliato delle misure e relative coperture, da inviare al Parlamento. 3
30 NOVEMBRE, ARRIVA IL GIUDIZIO UE - Oltre alla bocciatura immediate entro fine ottobre la Commissione, come già successo anche lo scorso anno, può inviare al ministro dell'Economia delle lettere di richiamo. Entro il 30 novembre Bruxelles deve quindi pubblicare il suo giudizio, indicando l'eventuale necessità correggere l'impostazione della manovra.
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