Lo spread tra Btp e Bund è sceso di qualche punto base in avvio di mattinata portandosi a 164,7 punti, con un rendimento per il decennale italiano dell'1,30%. Il calo è proseguito toccando quota 162 a metà mattinata. Ieri sera il differenziale aveva chiuso a 168 punti base, toccando il livello più alto da fine agosto, quando si oscillava fra le fibrillazioni del governo e la difficoltosa formazione della maggioranza M5s-Pd.
Si sarebbe trattato in effetti di una "reazione tecnica": dietro ci sarebbero prese di beneficio, forse il "tiering" della Bce e l'ipotesi di un accordo europeo sull'assicurazione dei depositi Ue che indurrebbe le banche a scaricare Btp. Ma anche i timori per le difficoltà dell'Esecutivo che, in caso di elezioni, rischierebbero di riaprire le porte di Palazzo Chigi a una Lega percepita dagli investitori come anti-euro. Un nervosismo arrivato anche a dispetto di numeri e stime che sembrano smentire i gufi dell'Eurozona, la quale ha chiuso il terzo trimestre con un +0,2% di crescita.
Anche l'Italia, che ha fatto registrare un +0,1%, secondo Moody's potrebbe evitare il peggio: "Un contesto politico più stabile, un continuo slancio positivo nell'area dell'euro e una combinazione di politiche monetarie e fiscali portano una ripresa, seppure lenta, dell'economia" italiana, che probabilmente registrerà "un magro 0,2% quest'anno, seguito da un tiepido 0,5% nel 2020 e da uno 0,7% nel 2021".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA