Il coronavirus travolge l'economia lasciando milioni senza lavoro e mettendo a rischio i conti delle grandi aziende americane. Ad eccezione di Amazon.
Mentre la stagione delle trimestrali statunitensi si avvia al calcio di inizio con JPMorgan, il colosso di Jeff Bezos annuncia la creazione di altri 75.000 posti di lavoro che si vanno ad aggiungere alle 100.000 persone già assunte a tempo pieno o part-time nelle scorse settimane.
La mossa di Amazon arriva in risposta alla crescente domanda.
Con quattro miliardi di persone relegate in casa, gli acquisti online, soprattutto negli Stati Uniti, sono schizzati e Amazon è la piattaforma preferita per lo shopping, da quello alimentare a quello per l'abbigliamento passando per film e libri. Da qui la creazione di complessive 175.000 posizioni in poche settimane e la decisione di tendere la mano ai lavoratori, anche per respingere le critiche che hanno sommerso il colosso di Jeff Bezos. Amazon ha infatti aumentato il salario orario dei suoi dipendenti, raddoppiato il compenso per gli straordinari e concesso due settimane di assenza retribuita nel caso si risultasse positivi al coronavirus e si fosse costretti alla quarantena. Tutte mosse per stemperare le tensioni dopo che nelle ultime settimane molti hanno denunciato la mancanza di standard di sicurezza e condizioni di lavoro difficili nei magazzini Amazon. Per Bezos si tratta di aperture onerose nei confronti dei dipendenti ma propedeutiche a salvare e migliorare la reputazione, anche alla luce dei risultati economici attesi in forte rialzo. Amazon è, insieme a Walmart, una delle poche aziende immuni al Covid-19 che, invece di rallentarle, ha messo loro le ali.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA