"Le imprese con problemi molto gravi sono adesso il 43,7% contro il 14,4% della precedente indagine".
Confindustria lo indica tra i risultati di un secondo sondaggio, avviato il 4 aprile su un campione di 4.420 imprese italiane, sugli effetti dell'emergenza Covid-19. Il 36,5%, dopo i Dpcm del 22 e del 25 marzo, ha dovuto chiudere la propria attività mentre il 33,8% l'ha chiusa parzialmente. Per il 53,1% dei dipendenti si potrebbe dover ricorrere ad ammortizzatori sociali. Gli imprenditori "si sentono disarmati" (78,2%).
Secondo il sondaggio, "si è assistito a un netto peggioramento rispetto alla percezione della prima indagine per il numero di aziende che hanno subito l'impatto negativo del coronavirus (97,2% contro il 67,2% della precedente)". Ed "il peggioramento si è verificato anche per l'entità del danno subito". Il 26,4% dei dipendenti totali delle aziende intervistate svolge attualmente la propria attività in smart working, mentre il 43,0% "risulta essere inattivo".
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