"Mi sarei aspettato che, con le convocazioni a Villa Pamphili, il Governo presentasse un piano ben dettagliato, con un cronoprogramma, con gli effetti attesi, in quanto tempo, gli effetti sul Pil. Questo piano non l'ho visto, sarei curioso di leggerlo. Vorrei ascoltarlo", dice il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, in un incontro con la stampa estera.
"Detto ciò - aggiunge - come Confindustria siamo positivi e propositivi. Andremo a Villa Pamphili dicendo quello che pensiamo e soprattutto presentando un nostro piano ben preciso. Sarà pubblicato. Ne abbiamo fatto un libro". Un volume che ha mostrato: si legge il titolo "Italia 2030".
"Noi veniamo da errori di lunga durata", dice il presidente di Confindustria parlando ai corrispondenti in Italia della stampa estera. E' stato il suo primo incontro con la stampa da leader degli industriali: la scelta di dedicarlo alla stampa estera è legata, a quanto si apprende, al fatto che Confindustria considera essenziale la collocazione internazionale dell'Italia. Il tema è quello di mettere in campo sulla scena mondiale strategie nazionali, paragonabili a quelle seguite da altri grandi Paesi europei, a sostegno delle filiere produttive italiane nelle catene globali del valore e della fornitura, dove l'eccellenza del made in Italy ha saputo conquistare posizioni di forza crescente. Parlando di problemi di "lunga durata" in Italia, Bonomi ha accennato all'assetto demografico ("siamo tra i Paesi occidentali quello che ha più problemi di demografia") ed ha sottolineato: "è' un Paese che viene fuori da 25 anni di bassa produttività, su questo non siamo mai intervenuti". Sotto accusa "soprattutto" c'è anche "una propensione del pubblico a entrare nella dimensione di gestore dell'economia, per esempio nel caso di Alitalia, o dell'Ilva. E - dice il presidente di Confindustria - vediamo i danni che ha prodotto". "Noi ci crediamo, non molliamo e ci impegneremo affinché questo Paese possa esprimere quelle potenzialità che ha e di poter mettere in campo quei modelli, come ha la Germania, di rapporto tra istituzioni e parti sociali che hanno consentito in 21 ore di discussione di mettere in campo 15 pagine ed un bazooka di 120 miliardi per rilanciare l'economia", dice ancora Bonomi evidenziando da un lato le potenzialità dell'Italia dall'altro la concretezza del modello Germania. Potenzialità che al nostro Paese, dice, "hanno permesso, nonostante la carenza di materie prime, di essere un grande Paese trasformatore, di essere un Paese che è il secondo esportatore dopo la Germania".
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