C'è anche una ragazza di 15 anni tra le 10 persone arrestate ieri a Hong Kong con l'accusa di aver violato la nuova legge sulla sicurezza nazionale imposta dalla Cina. Lo riportano i media locali, ricordando che le forze dell'ordine hanno fermato circa 370 persone, molte delle quali per la partecipazione a manifestazione non autorizzata. Nel giorno del 23/mo anniversario del passaggio dei territori da Londra a Pechino, ieri ci sono state numerose proteste contro la nuova norma, malgrado annoveri pesanti pene fino all'ergastolo.
La Cina prenderà "misure adeguate" se il governo britannico procederà con il suo piano di facilitare il regime dei visti verso gli abitanti di Hong Kong dotati dello status di 'British overseas', in modo di aprire per loro la strada verso la piena cittadinanza del Regno: lo ha reso noto oggi l'ambasciata cinese a Londra. Boris Johnson ha confermato ieri alla Camera dei Comuni le intenzioni del governo in risposta all'introduzione da parte di Pechino della legge sulla sicurezza nazionale nell'ex colonia.
A Washington la Camera Usa approva il progetto di legge che autorizza sanzioni contro le banche che fanno affari con i funzionari cinesi coinvolti nella legge per le sicurezza nazionale a Hong Kong. La misura passa ora in Senato, che ha approvato un testo simile ma non identico nei giorni scorsi. Se verrà approvata arriverà sul tavolo di Donald Trump.
Intanto l'ordine degli avvocati di Hong Kong torna a criticare la legge sulla sicurezza nazionale imposta dalla Cina sull'ex colonia, dicendosi "fortemente preoccupato" e mettendo in guardia dal pericolo di perdita dell'autonomia giudiziaria e delle libertà finora garantite. I timori, secondo una nota diffusa questa mattina, tengono conto "sia dei contenuti della legge sia i modi della sua introduzione".