"Credo che il Governo deve avere la responsabilitá di acoltare le opposizioni". Cosí il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, nel corso dell'assemblea degli industriali a Cremona. "Se si decide - ha aggiunto - di intraprendere iniziative che ci porteranno ad indebitarci per i prossimi venti anni allora ci vuole una condivisione da parte di tutti. Allo stesso tempo chiedo alle opposizioni di non essere contro l'Europa".
"Non voglio un Paese di commissari o di poteri speciali, ma voglio un Paese che funziona - ha aggiunto - . Non è possibile che in un paese normale ci debba essere un commissario, una deroga, dei poteri speciali perché tutto il resto non funziona. In questo periodo si sente parlare di salario minimo per legge. Ebbene voglio dire che questa non è la strada giusta". "A noi imprese - ha precisato - vengono date le responsabilità ma poi quando chiediamo di essere ascoltati il citofono non risponde".
"Abbiamo lanciato un piano 'Italia veloce', ma 130 opere sono bloccate", ha lamentato Bonomi, "Ci sono 200 miliardi, 130 sono stanziati. Nessuno ci dice come coprire gli altri 70. Siamo agli annunci. Per fine ottobre presenteremo una proposta sulle pensioni. L'anno prossimo scadrà quota 100, sto sentendo parlare di quota 101, vogliamo fare altri debiti sulle spaelle dei giovani?" ha attaccato il numero uno di Viale dell'Astronomia.
"Vogliamo affrontare questo tema seriamente - ha aggiunto - o vogliamo avere un Paese che si inchioda in un dibattito politico senza fine sulle pensioni. Non é pensabile che a dicembre vai in pensione a 62 anni e a gennaio a 67 anni. Quello che noi chiediamo è il metodo".
"Non basta fare gli inviti, ma avere la voglia di confrontarci e fare qualche cosa, perché questo Paese ha necessità di una visione. Ci possono dare tutti i miliardi che vogliono, ma se noi non crediamo nella tua visione non investiremo. Devi coinvolgerci in una visione di Paese. Vogliamo un Paese in cui sta aumentando il tasso di disoccupazione e stanno aumentando gli inattivi? Io credo che sulla visione ci si debba confrontare". "Saranno mesi difficili, molto complicati, Confindustria - ha aggiunto - ha sempre dimostrato grande responsabilità per il Paese e lo sarà ancora. Non ho criticato in estate per criticare, ma per dire cosa serve. Non si può dire che il Paese parte dalla imprese e poi nessuno ci ascolta, non è questo il metodo. Noi ci siamo messi a disposizione".
"Oggi quando parliamo di politica industriale si pensa sempre a Nord contro Sud invece - ha concluso - noi abbiamo bisogno di far crescere il Sud non attraverso mille bonus. Bisogna investire in infrastrutture e risolvere il tema della legalità. Se non si risolve il tema della legalità non arriveranno gli investimenti al Sud".
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