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P.a si ferma. Sciopero per contratto, sicurezza e assunzioni

P.a si ferma. Sciopero per contratto, sicurezza e assunzioni

Dadone, non ridurre tutto a risorse. Sindacati, inaccettabile

ROMA, 09 dicembre 2020, 16:05

Redazione ANSA

ANSACheck

La manifestazione al ministero della p.a. - RIPRODUZIONE RISERVATA

La manifestazione al ministero della p.a. - RIPRODUZIONE RISERVATA
La manifestazione al ministero della p.a. - RIPRODUZIONE RISERVATA

I lavoratori della pubblica amministrazione scioperano oggi a sostegno del rinnovo del contratto, scaduto a fine 2018, per un piano di assunzioni e per una maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro. Nella scuola scioperano solo i lavoratori impegnati nei nidi e nelle materne. Negli altri comparti (sanità, enti locali, e servizi centrali) sono garantiti i servizi essenziali. Potranno quindi saltare le visite specialistiche ambulatoriali e le prestazioni non urgenti mentre sono garantiti gli interventi urgenti e in generale l'assistenza in ospedale.

Per domani la ministra della Pubblica amministrazione, Fabiana Dadone, ha convocato i sindacati sul rinnovo del contratto. "Per me se la questione si riassume soltanto in dare più risorse o non dare più risorse - ha detto Dadone in un'intervista a Radio anch'io - trovo che sia riduttivo anche l'effetto dello sciopero stesso. Allora si cala la maschera. Per me il punto dovrebbe essere sulla valorizzazione del personale". "Ho già chiarito la difficoltà, sotto gli occhi di tutti, di riuscire a reperire un incremento delle risorse", per il rinnovo dei contratti della Pa, come richiesto dai sindacati rispetto allo stanziamento di 400 milioni in manovra. "Quello che possiamo fare allo stato attuale per andare incontro a chi guadagna di meno è dire che, all'interno dei 400 milioni stanziati, che si aggiungono ai 3,2 miliardi della precedente manovra, i 270 milioni dell'indice perequativo vengono destinati a chi guadagna di meno".

Parole giudicate dai sindacati "inaccettabili". "La ministra Dadone non comprende la gravità delle sue affermazioni", affermano Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa. "Rispetto alla convocazione, ricordiamo alla ministra che la responsabilità dello sciopero è di chi non ha trovato tempo dal 20 ottobre, giorno della proclamazione dello stato di agitazione, per incontrare i sindacati. Convocarci per il 10, quando c'erano molti giorni per avviare il confronto prima, è stata una sua scelta", sottolineano.
   

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