La fiducia dei mercati in Mario Draghi, impegnato nelle consultazioni per sciogliere la riserva sulla formazione di un nuovo governo in Italia, si traduce sui mercati con un altro rialzo per la Borsa di Milano (+0,8%) e insieme in un ulteriore calo dello spread Btp-Bund, che venerdì ha chiuso a 98 punti, con il rendimento del decennale italiano allo 0,53%.
Un ribasso che si porta in parallelo quello del rendimento del Btp, quindi un potenziale e teorico "risparmio" per il Tesoro, che si potrebbe concretizzare nei minori interessi da pagare al momento del rinnovo e nelle nuove emissioni di titoli di Stato. Piazza Affari ha dunque terminato la settimana in rialzo, seppure sotto ai massimi della giornata e dietro a Madrid e Parigi, in un'Europa a più velocità.
L'indice Ftse Mib è arrivato a 23.083 punti, tra scambi brillanti per 3,4 miliardi di euro, poco meno dei 3,7 di due giorni prima. Protagoniste le banche, con una possibile accelerazione delle ipotesi di aggregazione nel settore. Quanto allo spread, dopo avere sfondato già il giorno precedente quota 100, tornando ai livelli di fine 2015, nell'ultima seduta di settimana ha toccato anche i 94 punti base, prima di fermarsi a 98,1, con un calo quindi di 17,9 punti rispetto alla chiusura di martedì scorso, prima cioè che venisse conferito l'incarico a Draghi Se si vuole poi valutare un teorico risparmio del Tesoro sui circa 500 miliardi di titoli in scadenza e da mettere nel 2021, si può considerare la stima dell'Osservatorio dei Conti Pubblici pari a 100 milioni di minori interessi da pagare. Si ottiene guardando l'attuale calo del rendimento del Btp e contando una media degli ultimi giorni, intorno allo 0,56%, nel confronto con la media delle prime due settimane di gennaio (0,58%).
Si tratta di un calcolo meccanico, che utilizza quella diminuzione di 0,02 punti percentuali, ipotizzando che tutti i titoli di Stato vengano rinnovati in questo istante (cioè a queste condizioni) e a questo tasso. Se si usasse la stessa tecnica dell'Osservatorio, ma prendendo in considerazione la media attuale e quella dei giorni della crisi di governo, quando il rendimento del Btp era salito allo 0,65%, si otterrebbe un teorico risparmio di quasi oltre 900 milioni. A sentire poi analisti come Andrea Delitala, Head of Euro Multi Asset di Pictet Asset Management "oltre ai risparmi sugli interessi già maturati in tutta la fase di discesa dei rendimenti a livello globale, che consente di emettere oggi a tassi mediamente (tra Bot, Cct e Btp) vicini allo 0%, ben al di sotto del costo medio del nostro debito pregresso (circa 2,5%), un restringimento dello spread di circa 50 punti base vale ogni anno un ulteriore risparmio quantificabile in circa 1,5 miliardi di euro".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA