Una "mappa della solidità" delle imprese indica che "circa il 45% di esse è strutturalmente a rischio: esposte a una crisi esogena, subirebbero conseguenze tali da metterne a repentaglio l'operatività". Queste imprese sono "numerose" nei settori a basso contenuto tecnologico e di conoscenza. All'opposto, "solo l'11% risulta solido, ma spiega quasi la metà dell'occupazione e oltre due terzi del valore aggiunto complessivi". È quanto emerge dal Rapporto 2021 sulla competitività dei settori produttivi reso noto dall'Istat.
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