Le misure di bilancio a sostegno dell'economia reale, nel 2020, hanno protetto le banche dal buona parte delle perdite sui loro prestiti e sarà "cruciale" continuare ad assicurare l'efficacia di questi aiuti. Tuttavia, se da una parte il settore bancario europeo appare sufficientemente capitalizzato per fronteggiare lo stress indotto dalla pandemia, dall'altra "le autorità devono tenersi pronte a ulteriori misure se uno scenario molto grave dovesse materializzarsi".
Lo scrive la Banca centrale europea nel suo rapporto annuale 2020 presentato oggi all'Europarlamento, nel quale cita un'Analisi di vulnerabilità al Covid.
L'economia dell'area euro "dovrebbe vedere una forte ripresa nella seconda metà dell'anno", tuttavia "l'incertezza resta alta e la ripresa sarà fragile, con il Pil che raggiungerà i suoi livelli pre-crisi nel secondo trimestre del 2022". Lo ha detto il vicepresidente della Bce Luis de Gundos, presentando il rapporto annuale della Bce alla Commissione Affari economici dell'Europarlamento presieduta dall'italiana Irene Tinagli. "Il successo della campagna di vaccinazione nell'intera area euro - ha detto de Guindos - è cruciale per evitare che si materializzino rischi al ribasso".
L'accordo sul Next Generation Eu la scorsa estate "ha dato ai mercato il segnale chiaro che siamo pronti ad agire insieme" e "non bisogna sottovalutare l'importanza che la sua approvazione ha avuto sul sentimento degli investitori: a volte la percezione de mercati è molto più importante delle stesse misure concrete". Lo ha detto il vicepresidente della Bce Luis de Guindos, presentando il rapporto annuale della Bce alla Commissione Affari economici dell'Europarlamento. Ora - ha spiegato de Guindos - la tempistica è fondamentale: per l'implementazione del recovery fund ci vorrà tempo ma "dobbiamo evitare qualsiasi ritardo evitabile che possa intaccare questa percezione molti positiva di ciò che è stato realizzato".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA