La Ragioneria generale dello Stato boccia la norma inserita dal Parlamento del dl Sostegni per "la cedibilità del credito di imposta nell'acquisto dei beni strumentali relativamente al Piano Transizione 4.0", il cosiddetto superbonus per le aziende, mandando su tutte e furie il Movimento 5 Stelle. "E' una decisione incomprensibile e immotivata. Cominceranno delle interlocuzioni con la Ragioneria e parallelamente un processo di seria riflessione su quello che sarà il voto del M5s alla fiducia stasera al Senato", ha detto Ettore Licheri, capogruppo M5s al Senato.
La Ragioneria ha chiesto lo stralcio ritenendo che la norma abbia "potenziali rilevanti effetti sulla finanza pubblica".
"Gli effetti finanziari - viene spiegato - potrebbero essere particolarmente significativi per quei crediti che, come industria 4.0, prevedono una fruizione in quote annuali, perché l'impatto sul deficit sarebbe anticipato interamente al primo anno di utilizzo, indipendentemente dall'effettivo utilizzo in compensazione". Anche alla luce di questo, spiega la Ragioneria, "non è possibile, allo stato, assentire proposte di estensione della cedibilità ad altre tipologie di crediti".
Bocciata anche la cessione del credito o lo sconto in fattura sul bonus mobili ed elettrodomestici, anche in questo caso introdotta nel corso dell'esame del provvedimento nelle Commissioni del Senato.
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