Non è ancora stato bollinato e inviato alla presidenza della Repubblica il decreto Sostegni bis, approvato in Consiglio dei ministri giovedì scorso: secondo quanto si apprende il weekend è servito per gli aggiustamenti formali di norme e coperture che, a questo punto, sarebbero pronte. A tenere il provvedimento ancora in stand by sarebbero le norme sui licenziamenti - inserite in Cdm - che sono state contestate con forza tra sabato e domenica da Confindustria e che, per ragioni opposte, non convincono nemmeno i sindacati. Il provvedimento è in queste ore è nelle mani della Ragioneria generale, che si tiene in contatto con Palazzo Chigi, ed è atteso dal Quirinale per la firma del Capo dello Stato.
L'obiettivo sarebbe quello di chiudere il provvedimento al più presto, anche per evitare "ingorghi" con i prossimi decreti legati al Recovery. Una soluzione sarebbe quindi attesa tra oggi e domani pomeriggio: tra le ipotesi sul tavolo anche quella di una mediazione che porterebbe a fissare a luglio la nuova scadenza per il blocco dei licenziamenti, prevista per fine agosto dalle norme approvate la scorsa settimana. Non si esclude però che alla fine il governo decida di non modificare le misure: dal ministero del Lavoro non filtra nulla e l'ultima parola, viene riferito da diverse fonti di maggioranza, spetterà al premier Mario Draghi. In ogni caso, se si tratterà di aggiustamenti riguardanti scadenze non dovrebbero essere necessari ritorni in cdm. Nel caso di modifiche più strutturali di qualsiasi norma del decreto, potrebbe essere invece necessario un nuovo passaggio in Consiglio.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA