/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Allarme fonderie su materie prime, rischio fermo produzione

Allarme fonderie su materie prime, rischio fermo produzione

Ariotti (Assofond), i rincari hanno superato il 60%

MILANO, 30 maggio 2021, 12:26

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Le fonderie italiane lanciano l'allarme sul rincaro dei prezzi delle materie prime e dei noli marittimi che potrebbe ben presto riflettersi su tutta l'economia, con il rischio concreto di "trovarci ad affrontare un'impennata generalizzata dell'inflazione". E' Roberto Ariotti, presidente di Assofond, l'associazione di Confindustria che rappresenta le fonderie italiane, a illustrare i rischi per la produzione e la ripresa.
    Il nostro Paese, in questo scenario, corre più "rischi di altri perché, come ben sappiamo, abbiamo una forte industria trasformativa ma siamo poveri di materie prime. Ecco perché, se i prezzi delle materie prime salgono - e peggio ancora se schizzano, come in questo momento - a farne le spese è l'intera industria italiana. Ma forse sarebbe meglio dire europea. In questo quadro, le fonderie sono nel mezzo, perché occupano una posizione strategica e fanno da snodo nelle catene del valore.
    C'è quindi da affrontare un discorso di capacità di approvvigionamento a monte e di consegna dei prodotti ordinati.
    Le materie prime prendono soprattutto la via dell'oriente, che ne richiede in quantità e non si fa troppi problemi a pagare i prezzi richiesti".
    "Noi, che non possiamo permetterci - conclude - di assorbire rincari che nel migliore dei casi hanno superato il 60%, veniamo riforniti con quantità contingentate e senza la possibilità di fare scorte. La situazione è preoccupante e non posso escludere a priori la prospettiva di una fermata". 
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza