I rifiuti sono una risorsa: è
questa la formula su cui punta il CONOU, il Consorzio Nazionale
degli Oli Usati, ente ambientale nazionale dedicato da quasi 40
anni alla raccolta differenziata di questo rifiuto pericoloso.
Nel 2020 il consorzio ha raccolto 171mila tonnellate di olio
minerale usato. Dell'olio raccolto, informa lo stesso CONOU, "il
98% è stato avviato a rigenerazione, generando un significativo
risparmio sulla bilancia energetica del Paese e permettendo una
riduzione di circa 46,7 milioni di euro sulle importazioni di
greggio in Italia".
"In questi giorni di Pre-Cop26 - sottolinea Riccardo Piunti,
presidente del CONOU - siamo orgogliosi di poter mostrare la
nostra Best Practice, in linea con le esigenze dei parametri da
rispettare per l'Agenda 2030. Infatti la nostra attività di
gestione e avvio a riciclo dell'olio lubrificante usato, che per
la sua pericolosità non può essere disperso nell'ambiente, nel
2020 ha contribuito a salvare 3,2 specie viventi e a evitare
l'emissione di 78,4 mila tonnellate di CO2eq".
Circolarità completa, salvaguardia ambientale, lotta ai
cambiamenti climatici, difesa delle specie animali e innovazione
tecnologica. Sono dunque questi gli asset strategici su cui
poggia l'attività del Consorzio che, nonostante le difficoltà
imposte dall'emergenza pandemica, continua a essere riconosciuto
come un'eccellenza a livello europeo, dove mediamente si
recupera solo il 40% dell'olio immesso al consumo e se ne
rigenera solo il 60%. A sottolinearlo è il Rapporto di
Sostenibilità 2020, redatto con il supporto di Deloitte Italia e
revisionato da Ernst&Young, presentato oggi alla presenza di
autorevoli rappresentanti delle istituzioni come la
Sottosegretaria al MiTE Vannia Gava, Ermete Realacci, che guida
la Fondazione Symbola, l'europarlamentare Simona Bonafè, Stefano
Ciafani, presidente di Legambiente, Rossella Muroni,
vicepresidente della commissione Ambiente alla Camera, e Maria
Alessandra Gallone, della commissione Ambiente del Senato.
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