"La maggiore inflazione potrebbe
sottrarre, in 2 anni, 9,5 miliardi di euro di consumi: circa 4
miliardi quest'anno e 5,5 miliardi del 2022", avverte la
presidente di Confesercenti, Patrizia De Luise, all'assemblea
annuale: "La ripresa dei consumi sarà più lenta di quella del
Pil. A fine 2022 il volume dei consumi potrebbe rimanere al di
sotto del livello pre-pandemico, con uno scarto residuo di circa
20 miliardi"; "La pandemia ha impoverito gli italiani. A fine
2021 il reddito medio delle famiglie sarà ancora 512 euro
inferiore ai livelli pre-crisi", e la prudenza ha portato ad una
perdita di consumi "fra 35 e 40 miliardi annui".
Sul calo dei consumi "incide la crisi
del lavoro", avverte Confesercenti: "Dall'inizio dell'anno, sono
stati recuperati solo 340.000 posti di lavoro dei 720.000 persi
nel 2020: meno della metà. Per i lavoratori indipendenti, poi, è
stata una vera e propria strage: sono 356.000 in meno rispetto
al pre-covid", sottolinea la presidente, Patrizia De Luise,
nella sua relazione all'assemblea annuale.
"E c'è un paradosso - rileva - : nel turismo e nei servizi non
si trovano professionalità disponibili. Una domanda di 100.000
lavoratori da parte delle imprese non trova risposte". Sono
100mila "posti vacanti per assenza di personale", sottolinea
Confesercenti, perché l'incertezza creata dall'emergenza Covid
in alcuni settori "ha ridotto anche il personale specializzato
disponibile".
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