Quest'anno la spesa pubblica
italiana "sfonda" quota mille miliardi di euro. Per tenere
aperti gli uffici, per pagare gli stipendi ai dipendenti
pubblici, le pensioni e per erogare i servizi di natura pubblica
(sanità, sicurezza, scuola, trasporti, etc.), lo Stato spende
quasi 3 mld di euro al giorno. Lo rileva la Cgia per la quale
questa enorme cifra è salita anche per le misure messe in campo
per il 2021 dai Governi Conte bis e Draghi contro gli effetti
negativi della crisi del Covid. Rispetto al 2020, infatti,
quest'anno le uscite totali sono salite di oltre 56 mld (+154,2
mln al giorno sul 2020). I 1.000 mld di spesa pubblica per il
2021 sono un importo di 4 volte superiore a quanto saremo
chiamati a spendere nei prossimi 5 anni con i soldi del PNRR che
ammontano a 235 mld. L' assalto alla diligenza visto in
Parlamento attraverso migliaia di emendamenti alla legge di
Bilancio non lascia presagire nulla di buono. Il pericolo che
nel 2022 la spesa pubblica superi di molto i mille miliardi è
molto plausibile. Nei prossimi anni il problema sarà quello di
ridurre progressivamente le uscite per consentire al Governo di
reperire le risorse utili per realizzare un strutturale e
significativo calo del carico fiscale. Con un rapporto
debito/Pil, attorno al 154%, questa riforma non potrà essere
finanziata in deficit. Il forte aumento dell'inflazione in
questi ultimi mesi è imputabile al rincaro dei prezzi delle
materie prime, ma anche dalle politiche espansive dei singoli
stati e dalla BCE. Se le banche centrali vorranno "raffreddare"
il caro prezzi, molto probabilmente dovranno ridurre l'iniezione
di liquidità immessa in questi ultimi anni. Per l'Italia, con un
debito pubblico enorme, questo scenario rischia di peggiorare
ulteriormente il suo quadro finanziario.
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