/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Accordo di Exor con l'Agenzia delle Entrate per 746 milioni

Accordo di Exor con l'Agenzia delle Entrate per 746 milioni

Per contenzioso fiscale relativo a ridomiciliazione in Olanda

19 febbraio 2022, 12:16

Redazione ANSA

ANSACheck

John Elkann, presidente di Exor - RIPRODUZIONE RISERVATA

John Elkann, presidente di Exor - RIPRODUZIONE RISERVATA
John Elkann, presidente di Exor - RIPRODUZIONE RISERVATA

Exor, la holding della famiglia Agnelli, ha raggiunto un accordo con l'Agenzia delle Entrate per chiudere un contenzioso fiscale relativo alla ridomiciliazione in Olanda del 2016. Exor pagherà 746 milioni di euro.

Nel 2016 Exor ha deciso di ridomiciliarsi in Olanda perché olandese era già la residenza di molte delle società controllate, come Cnh Industrial, Fiat-Fca e Ferrari (anche Stellantis nel 2021 ha scelto l'Olanda per la sua residenza). Una scelta - spiega Exor - dovuta all'esigenza dii armonizzazione dei sistemi di governance e di regole del diritto societario, non di convenienza fiscale: il trattamento fiscale sulle plusvalenze è praticamente uguale in Italia e in Olanda. Per evitare un lungo e costoso contenzioso tributario, Exor ha scelto di sottoscrivere l'accordo e di pagare quanto pattuito, pur rimanendo del tutto convinta di aver agito correttamente e rivendicando di non aver violato alcuna norma in tema di Exit Tax. A confermare questa interpretazione - fa notare Exor - c'è il fatto che l'Agenzia delle Entrate non ha comminato alcuna sanzione a fronte della contestazione sollevata: l'ammontare pagato dalle due società per l'Exit Tax corrisponde solo al ricalcolo del maggiore imponibile e ai relativi interessi. La Exit Tax è a tutti gli effetti una imposta "una-tantum" e non si ripeterà: ora Exor è regolata da sistemi legali e tributari olandesi, stabili e privi di zone grigie interpretative, e non esistono ulteriori pendenze fiscali in Italia. La cifra pagata da Exor corrisponde a circa il 2,5% del suo valore (circa 30 miliardi di euro): non è modifica la sua strategia di investimento e di sviluppo, che continuerà come previsto.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza