Il decreto sul Superbonus approvato dal Governo la scorsa settimana, che riattiva le cessioni multiple di crediti, dovrebbe ricevere la bollinatura della Ragioneria in giornata, e potrebbe essere pubblicato in Gazzetta ufficiale già domani. Secondo quanto si apprende, per garantire una rapida conversione, la norma contenuta nel dl Superbonus verrà trasformata in un emendamento governativo al dl Sostegni-ter, al momento in discussione in Senato. Per quanto riguarda il dl bollette invece, varato sempre la settimana scorsa, servirà qualche altro giorno per avere il via libera della Ragioneria.
Il Senato torna in pressing sul Superbonus per villette e condomini. Negli emendamenti al Sostegni-ter, gran parte della maggioranza (Lega, M5S, Iv, FI) chiede di eliminare per le unifamiliari la clausola del 30% dei lavori effettuati entro il 30 giugno 2022 per ottenere lo sconto fino al 31 dicembre. Per i condomini viene invece richiesta un'estensione temporale: per FI, Iv, Svp e FdI, il 60% dei lavori andrebbe concluso entro settembre 2022 (non più entro giugno) per ottenere lo sconto fino al 28 febbraio 2023 (non più 31 dicembre 2022). Il Pd chiede invece un allungamento solo del vincolo dei lavori, da fine giugno a fine luglio.
Gli emendamenti all'articolo 28 del decreto, quello sulla stretta alle frodi dei bonus edilizi, sono moltissimi ma riguardano in gran parte proprio la questione delle cessioni dei crediti, superata dal decreto approvato venerdì scorso dal governo (su cui è atteso a breve il via libera della Ragioneria generale dello Stato) e che dovrebbe ora confluire nello stesso Sostegni-ter. Sono tuttavia molti anche quelli che riguardano i vincoli dell'agevolazione al 110%, che vengono resi più 'morbidi'. Tra le oltre 2.000 proposte di modifica al decreto, compare tra i temi condivisi anche quello della proroga delle moratorie per le Pmi. Esponenti della Lega, di Forza Italia, del Pd, del M5S e di FdI chiedono di ripristinare il meccanismo fino al 30 giugno 2022. Tra tutti gli emendamenti, i gruppi devono ancora scegliere i loro 'segnalati', ovvero quelli che verranno poi ufficialmente votati in Commissione. Come di consueto, il numero complessivo potrebbe essere quindi ampliamente sfoltito.
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