Indumenti che durano di più al
posto della fast-fashion, tessuti con un maggior tenore di fibre
riciclate, riparabili in modo economico e con incenerimento e
conferimento in discarica ridotti al minimo. Sono gli
orientamenti della Commissione europea sui prodotti tessili,
contenuti nel nuovo pacchetto economia circolare presentato a
Bruxelles.
Nel pacchetto ci sono anche nuove regole per i prodotti
sostenibili, inclusi i materiali da costruzione. Lo scopo è
ridurre l'impatto ambientale e la dipendenza dell'Ue dalle
materie prime importate.
La Comunicazione per prodotti tessili sostenibili e circolari
anticipa nuove norme che renderanno obbligatori alcuni requisiti
per l'industria Ue. La Commissione sta considerando nuovi
requisiti di progettazione, come livelli minimi obbligatori di
utilizzo di fibre riciclate, il divieto di distruzione dei
prodotti invenduti, un passaporto digitale del prodotto basato
su requisiti informativi obbligatori sulla circolarità e altri
aspetti ambientali chiave, azioni per affrontare il rilascio
involontario di microplastiche dai tessuti, con misure come il
prelavaggio negli impianti di produzione industriale.
In arrivo anche nuove norme Ue armonizzate sulla
responsabilità estesa del produttore per i tessili e incentivi
economici per rendere i prodotti più sostenibili
("eco-modulazione delle tariffe"), nell'ambito della revisione
della Direttiva quadro sui rifiuti nel 2023. Le nuove norme,
indica la Comunicazione, potranno essere applicate in un
percorso di "transizione per l'ecosistema tessile" per stabilire
la strada da seguire e definire i passi concreti per affermare i
principi dell'economia circolare nel settore.
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