Nel primo bimestre del 2022 sono state 121.994 (+47,6% rispetto allo stesso periodo del 2021) le denunce di infortunio arrivate all'Inail, 114 delle quali con esito mortale (+9,6%). In aumento pure le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 8.080 (+3,6%). Lo fa sapere lo stesso Istituto, precisando che il fenomeno infortunistico risulta in salita del 26,4%, rispetto al periodo gennaio-febbraio 2020.
I dati rilevati al 28 febbraio di ciascun anno, informa l'Inail, "evidenziano a livello nazionale per il primo bimestre del 2022 un incremento rispetto al pari periodo del 2021 sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 74.688 del 2021 ai 111.975 del 2022 (+49,9%), sia di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l'abitazione e il posto di lavoro, che hanno fatto registrare un aumento del 26,1%, da 7.946 a 10.019". A febbraio 2022, poi, "il numero degli infortuni sul lavoro denunciati ha segnato un +46,9% nella gestione Industria e servizi (dai 70.565 casi del 2021 ai 103.661 del 2022), un +2,5% in Agricoltura (da 3.351 a 3.435) e un +70,9% nel Conto Stato (da 8.718 a 14.898)".
L'analisi territoriale "evidenzia un incremento delle denunce di infortunio in tutte le aree del Paese: più consistente nel Nord-Ovest (+65,4%), seguito da Sud (+55,5%), Isole (+53,3%), Centro (+44,3%) e Nord-Est (+28,6%). Tra le regioni con i maggiori aumenti percentuali si segnalano la Campania, la Liguria e la Valle d'Aosta", si precisa. L'incremento ha interessato sia i lavoratori italiani (+50,8%), che quelli extracomunitari (+36,0%) e comunitari (+20,1%). "In soli due mesi - dice il presidente dell'Inail Franco Bettoni - si sono registrate oltre 120.000 denunce di infortunio, 114 con esito mortale" ed i "preoccupanti incrementi rispetto al primo bimestre del 2021 impongono una seria riflessione, per stimolare maggiore attenzione verso il tema della salute e sicurezza sul lavoro".
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