L'invasione della Russia ha creato una crisi globale esacerbando i problemi di sicurezza alimentare del mondo intero. Lo afferma il segretario al Tesoro americano, Janet Yellen, secondo quanto riportato dall'agenzia Bloomberg. "La guerra sta avendo un impatto al di là dell'Ucraina ed è una cosa di cui siamo molto preoccupati. Temo che abbiamo una crisi globale nelle nostre mani", mette in evidenza Yellen, in questi giorni in Europa in vista del G7 dei ministri finanziari e dei governatori delle banche centrali. Yellen si attende che dalla riunione possa emergere un piano di azione per affrontare la sicurezza alimentare.
E continua la corsa del prezzo del grano sui mercati internazionali dopo che il governo indiano, venerdì scorso, ha annunciato forti limitazioni alle esportazioni di frumento, giustificandosi con il fatto che la sicurezza alimentare dell'India sarebbe a rischio. I future negoziati a Chicago, saliti fin del quasi il 6% alla riapertura dei mercati, avanzano del 4,5% a 1.230 dollari al bushel, ai massimi dallo scorso 7 marzo. A Parigi i future sul grano da macinatura avanzano del 5,1% a 431,75 euro a tonnellata. La decisione dell'India sta esacerbando la tensione sui prezzi ed è stata criticata dai ministri dell'agricoltura del G7, secondo i quali rischia di peggiorare ulteriormente la crisi alimentare scatenata dalla guerra in Ucraina.
"La decisione di bloccare l'export del grano non è definitiva e può essere rivista": lo ha dichiarato BVR Subrahmanyam, sottosegretario al Commercio del governo indiano, in un incontro virtuale con i media, sullo stop annunciato a sorpresa dal governo di Delhi. Il sottosegretario ha aggiunto che la decisione è "solo una correzione, non un cambio di linea rispetto ai precedenti orientamenti del governo indiano, e che non intende creare problemi ai mercati". In risposta alle critiche dei ministri all'Agricoltura dei Paesi G7, il sottosegretario ha affermato che l'India non ha il potere di determinare i prezzi del mercato globale, e ha garantito che il blocco non impedirà di "onorare gli impegni già presi; in giugno e luglio autorizzeremo l'export delle commesse di grano per le quali sono già state firmate lettere di credito, e risponderemo ai Paesi che ci chiederanno forniture per la sicurezza alimentare", ha assicurato. Secondo Subrahmanyam, allo stato attuale "non possiamo parlare di una vera crisi della produzione: per via della siccità e delle infauste condizioni climatiche registriamo un declino di circa il 3% del raccolto. Ma la stagione non è finita, avremo dati precisi alla fine di luglio", ha aggiunto. "Incrociamo le dita". L'India è il secondo più grande produttore di grano al mondo, ma, sino a tempi recenti, non ha avuto un ruolo di spicco nel mercato globale, poiché la gran parte della sua produzione è destinata al mercato interno. Prima dello stop, il paese aveva annunciato per il 2022 esportazioni record pari a 10 milioni di tonnellate di grano.
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