Rcs Lab (gruppo Rcs) respinge le
accuse di Google di "piratare gli smartphone" sottolineando che
i propri software per intercettazioni, intelligence ed analisi
dei dati servono a "prevenire o reprimere reati gravi quali
terrorismo, traffico di droga, associazione mafiosa,
pedopornografia, corruzione". Proprio ieri il colosso
informatico Usa l'aveva esplicitamente inserita tra gli
operatori sospettati di "piratare smartphone e spiarne gli
utilizzatori in Italia e in Kazakhstan" attraverso un apposito
software dedicato alla sorveglianza nelle Tlc.
La precisazione arriva da Cy4gate che da marzo controlla la
società al centro delle polemiche sugli spyware, in particolare
dopo la citazione di Google attraverso il suo 'Threat Analysis
Group'.
Il mercato della cybersorveglianza è in forte crescita e
secondo alcuni osservatori non è ancora abbastanza
regolamentato. Rcs Lab da parte sua "esporta i suoi prodotti
all'estero nel rispetto delle normative nazionali ed europee".
"Ogni attività commerciale e di vendita - prosegue il Gruppo - è
realizzata esclusivamente a seguito di autorizzazione formale
all'esportazione da parte delle autorità nazionali". Inoltre i
"prodotti forniti ai clienti vengono installati presso le loro
strutture e al personale di Rcs Lab non è consentito in alcun
caso svolgere attività operativa a supporto del cliente né aver
accesso ai dati trattati", chiarisce l'Azienda che aderisce
all'Un Global Compact e, pertanto, "condanna ogni forma di
violazione dei diritti umani".
"I prodotti di Rcs Lab - sottolinea Cy4Gate - vengono forniti
con una chiara, specifica ed esclusiva finalità: supportare gli
enti preposti nella prevenzione e repressione di crimini
efferati". Il Gruppo afferma inoltre di essere "orgoglioso di
offrire le proprie tecnologie a servizio delle Forze dell'Ordine
nell'assoluto rispetto delle normative vigenti, con grande etica
e professionalità".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA