ANSA Lavoro - ROMA, 12 AGO - Su "62.710 ispezioni" realizzate
nelle aziende dal solo personale dell'Inl (Ispettorato nazionale
del lavoro) nel 2021, "oltre il 62% è risultato irregolare" ma,
se si considerano i controlli effettuati globalmente insieme a
Inps e Inail, pari a 84.679, la percentuale delle realtà
produttive con irregolarità sale al 69%. A rivelarlo è la
relazione annuale dell'Ispettorato sull'attività dell'anno
passato, appena pubblicata.
Gli indici di irregolarità più elevati, viene indicato, "si
riscontrano nell'edilizia e nel terziario laddove, in
particolare, si rileva un tasso di irregolarità notevole nelle
attività dei servizi di alloggio e ristorazione, trasporto e
magazzinaggio, ma soprattutto nei servizi a supporto delle
imprese, dove gli indici di irregolarità sono
riconducibili, in primo luogo, ad esternalizzazioni e
interposizioni illecite". Per il direttore dell'Ispettorato,
Bruno Giordano, "il tema del lavoro sommerso, della sicurezza
del lavoro, delle tutele del lavoro costituisce il principale
campo di attività dell'Ispettorato, che ha portato a una
diminuzione del lavoro sommerso dell'8 % in presenza
dell'incremento dell'attività ispettiva".
"Tra le tante, significative azioni di vigilanza e di polizia
giudiziaria svolte nel corso del 2021dal personale ispettivo
dell'Ispettorato", si mette in luce quella svolta a Milano
congiuntamente a Nucleo ispezioni lavoro dei Carabinieri del
capoluogo lombardo, Inps e Inail "nei confronti di quattro
società di gestione delle
attività di consegna a domicilio: sono state assicurate ai
60.000 riders delle società ispezionate le tutele previste per i
lavoratori subordinati, sotto il profilo retributivo,
previdenziale e di salute e sicurezza".
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