Smart working si cambia. Dal primo settembre arrivano alcune importanti novità finalizzate a sburocratizzare questa nuova modalità di lavoro, che di fatto entra a regime dopo il massiccio utilizzo durante il periodo del lockdown.
Le norme, introdotte con il decreto semplificazioni pubblicato dopo Ferragosto in Gazzetta Ufficiale, sono state rese operative da un decreto ministeriale firmato dal ministro del lavoro Andrea Orlando. Da settembre si torna all'accordo individuale che sostituisce le norme previste durante l'emergenza Covid. Ma i datori di lavoro non dovranno comunicare l'adesione dipendente per dipendente ma avranno la possibilità di inviare in modo semplificato i nominativi.
I lavoratori che non aderiranno all'accordo dovranno lavorare in presenza non essendo previste al momento meccanismi automatici per i lavoratori fragili o per chi ha figli under14.
"Il decreto - spiega il ministro del Lavoro Andrea Orlando - prevede che il datore comunichi in via telematica al Ministero del lavoro i nominativi dei lavoratori e la data di inizio e di cessazione delle prestazioni di lavoro in modalità agile. Si tratta di una importante disposizione che rende strutturale la semplificazione del lavoro agile".
Tecnicamente - spiega il ministero - viene riformulato l'articolo 23 della legge 22 maggio 2017. Il precedente obbligo di comunicazione dell'accordo individuale sarà sostituito quindi dal primo settembre da una mera comunicazione dei nominativi dei lavoratori e della data di inizio e di cessazione delle prestazioni di lavoro in modalità agile. "E' un primo passo - si legge - con il quale si rendono più semplici gli obblighi di comunicazione relativi al lavoro agile anche alla luce dell'esperienza maturata durante la pandemia e si risponde ad una specifica richiesta fatta dalle parti sociali nel Protocollo nazionale sul lavoro in modalità agile per il settore privato sottoscritto dal Ministro del Lavoro e dalle parti sociali il 7 dicembre 2021".
"L'esigenza di semplificazione degli obblighi di comunicazione nasce dalla necessità di rendere strutturale una procedura già ampiamente sperimentata nel periodo emergenziale - afferma il Ministro Andrea Orlando - in considerazione di un sempre maggiore utilizzo di questa modalità di svolgimento del lavoro. In questo modo si snelliscono le procedure per i datori di lavoro e non si aggravano gli uffici ministeriali di adempimenti amministrativi ritenuti non necessari".