Il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, ha firmato i decreti sul rafforzamento dei contratti di sviluppo per le imprese. Uno definisce la destinazione di 2 miliardi per finanziare 101 progetti, da realizzare per l'80% nel Sud e il 20% nel Centro-Nord, come previsto dalla normativa europea. L'altro applica ai contratti di sviluppo le disposizioni del temporary framework adottato dalla Commissione Ue. In base a questo, spiega il Mise, saranno agevolati gli investimenti industriali che puntano alla riduzione di almeno il 40% delle emissioni dirette di gas a effetto serra o di almeno il 20% del consumo di energia
Con il primo decreto è stata quindi definita la destinazione dei 2 miliardi di euro del Fondo per lo sviluppo e la coesione (Fsc 2021-2027), assegnati dal Cipees al Mise, per finanziare ulteriori 101 progetti. In particolare, 1,5 miliardi di euro sono dedicati alle domande dei contratti di sviluppo già presentate con la procedura ordinaria mentre 500 milioni di euro finanzieranno nuovi progetti per il rilancio industriale. A queste risorse si aggiungono quelle stanziate dal Governo nel decreto legge 'Aiuti bis': 40 milioni nel 2022, 400 milioni nel 2023, 12 milioni per ciascun anno dal 2024 al 2030, con l'obiettivo di sbloccare ulteriori progetti. Il provvedimento ha anche introdotto semplificazioni, al fine di accelerare l'iter amministrativo di concessione delle agevolazioni alle imprese (fast-track).
"Abbiamo visto che i contratti di sviluppo hanno un impatto positivo e altamente produttivo per la nostra industria", ha detto Giorgetti. "Per questa ragione come Mise investito moltissimo su questo strumento chiedendone più volte il rifinanziamento. I contratti di sviluppo - ha aggiunto - mettono in moto un percorso virtuoso che vede il moltiplicarsi degli investimenti privati incentivati dalle agevolazioni finanziarie con ricadute positive anche per la finanza pubblica. Ritengo che gli accordi di sviluppo, anche in futuro, rappresentino una strada fondamentale per la nostra economia e per l'innovazione dell'industria italiana che può diventare sempre più competitiva".
A sostegno dell'economia e del tessuto produttivo del Paese, che hanno risentito dell'impatto del conflitto in Ucraina, Giorgetti ha inoltre firmato il decreto che applica ai contratti di sviluppo le disposizioni del temporary framework. In particolare saranno agevolati gli investimenti industriali che perseguono uno dei seguenti obiettivi: la riduzione di almeno il 40% delle emissioni dirette di gas a effetto serra, mediante l'elettrificazione dei processi produttivi o l'utilizzo di idrogeno rinnovabile e di idrogeno elettrolitico in sostituzione dei combustibili fossili, oppure la riduzione di almeno il 20% del consumo di energia in relazione alle attività sovvenzionate. Un successivo provvedimento ministeriale, fa inoltre sapere il Mise, stabilirà i termini di presentazione delle domande.
"Sono soddisfatto per l'ulteriore risultato ottenuto in favore delle aziende danneggiate dagli effetti della guerra che ora potranno contare su altre misure che agevolano programmi e innovazioni per la tutela ambientale", ha sottolineato Giorgetti. "Unendo le forze e utilizzando in maniera diversa gli strumenti a disposizione siamo in grado di sostenere meglio la nostra industria in un periodo particolarmente difficile, stretta tra gli effetti negativi del conflitto in Ucraina e il caro energia", ha concluso il ministro.
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