Si confermano deboli le principali
borse europee sulla scia del discorso di Jerome Powell, che
venerdì scorso a Jackson Hole ha invocato una "azione forte" per
combattere l'inflazione. Un segnale che ha pesato sui listini
occidentali venerdì, per incidere nella mattinata di oggi in
Asia e Pacifico. In calo i futurers Usa in assenza di dati
macroeconomici rilevanti. La peggiore è Parigi (-1,22%),
preceduta di poco da Madrid e Francoforte (-1,15% circa per
entrambe), mentre Londra è chiusa per festività.
Contrastati il greggio (Wti -1,16% a 94,14 dollari al barile)
e il gas naturale (-11,85% a 298,99 euro al MWh ad Amsterdam),
mentre il dollaro si conferma forte a 1,0058 euro, mantenendosi
sopra la parità con la moneta unica, e sale a 1,167 sulla
sterlina.
In rosso tutti i settori a partire da quello dei
semiconduttori, con Nordic (-4,33%) e Asm (-2,58%) sotto
pressione, mentre Stm (-1,34%) appare più cauta. Deboli gli
automobilistici Volvo (-1,35%) e Volkswagen (-1,15%), cauta
invece Renault (-0,33%). Pesa il comparto del lusso a partire da
LVmh (-2,29%), Kering (-2,12%) ed Hermes (-2%). Più cauta
Moncler (-1,45%) in Piazza Affari. In difficoltà le utility
Engie (-2,6%), Rwe (-2,24%), A2a (-2,2%), Hera (-2,17%) ed
Enel (-1,65%). Più cauti invece i petroliferi ToitalEnergies
(-0,28%) ed Eni (-0,3%), a differenza di Shell (-0,69% ad
Amsterdam, mentre a Londra non viene scambiata). Segno meno per
i bancari Bbva (-1,65%) e Bnp (-1,1%), Intesa (-0,65%) e Bper
(-0,5%). Fiacca Unicredit (-0,23%), in controtendenza Banco Bpm
(+1,1%). Si mantiene sopra i 230 punti il differenziale tra Btp
italiani e Bund decennali tedeschi (230,9 punti), con il
rendimento annuo italiano in rialzo di 15,8 punti al 3,84% in
una giornata di tensione su tutti i rendimenti dei titoli di
stato dell'Ue, da quelli tedeschi (+14,6 punti) a quelli
francesi (+14,4 punti) e spagnoli (+15,7 punti).
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