La Borsa di Milano (-1,2%) chiude
in calo, in linea con gli altri listini europei, dopo i dati
sull'inflazione e i timori di decisioni aggressive da parte
delle banche centrali per raffreddare la corsa dei prezzi.
Tornano le tensioni sui Titoli di Stato con lo spread tra Btp e
Bund che ha chiuso in rialzo a 234 punti e il rendimento del
decennale italiano al 3,88% (+6 punti base).
A Piazza Affari pesano i comparti dell'energia e delle
utility, mentre sono in calo il prezzo del gas e del petrolio.
Il ricalcolo della tassa sugli extraprofitti pesa su Eni
(-3,5%). Scivolano Hera (-6%) e Terna (-4,4%). In netta
flessione anche A2a (-3,6%), Italgas (-3,1%), Enel (-2,4%) e
Saipem (-2,2%), quest'ultima nel giorno delle dimissioni di
Francesco Caio da amministratore delegato e la nomina di
Alessandro Puliti.
In ordine sparso le banche. Vola Unicredit (+4,5%),dopo
l'autorizzazione della Bce per l'esecuzione della seconda
tranche del programma di riacquisto di azioni proprie del 2021,
per un importo massimo di 1 miliardo di euro. Bene anche Banco
Bpm (+0,2%) mentre è piatta Bper (-0,03%) e in calo Intesa
(-0,3%). In rosso Mps (-3,8%), nel giorno in cui i proxy advisor
Glass Lewis e Iss consigliano agli azionisti di votare in favore
dell'aumento di capitale da 2,5 miliardi.
Seduta in calo anche per Tim (-3,1%), dopo i rialzi dei
giorni scorsi, Stellantis (-1,9%) e Leonardo (-1,2%).
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